Un altro episodio di estrema violenza in una scuola pugliese, il secondo a Taranto nel giro di qualche settimana. All’esterno dell’istituto alberghiero “Elsa Morante”, un professore è stato aggredito da uno studente per un motivo futile. A renderlo noto è Renato Perrini, presidente della commissione per lo studio contro la criminalità organizzata in Puglia.
I FATTI – Stando a una prima ricostruzione, pare che lo studente, fuori dall’istituto, abbia strisciato con lo zaino l’auto del professore, che lo ha rimproverato chiedendogli di fare più attenzione. Per tutta risposta, lo studente lo avrebbe preso a calci e pugni fino a fratturargli una spalla. Il docente è stato trasportato al San Pio di Castellaneta, dove sarà sottoposto a un intervento chirurgico.
L’istituto Elsa Morante si affida a un comunicato stampa pubblicato sui canali social: “In riferimento agli articoli pubblicati su diverse testate giornalistiche, locali e nazionali, la Dirigenza dell’Istituto Elsa Morante di Crispiano, nell’esprimere profondo dispiacere per quanto accaduto, ripone piena fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine e della Magistratura le quali, sulla base dei rilievi effettuati, procederanno alla ricostruzione della dinamica dei fatti verificatisi nei pressi dell’Istituto Giovanni XXIII in orario non scolastico”.
“La scuola per gli studenti, i docenti e il personale amministrativo e ausiliare dovrebbe essere una seconda casa, un luogo dove regnino libertà e sicurezza – dichiara lo stesso Perrini in una nota -. In Puglia è il terzo episodio in meno di un mese di aggressioni al personale scolastico, ed è per questo che nella Commissione regione di studio regionale di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, da me presieduta, siamo tutti impegnati a fare in modo che non accadano episodi di intollerabile violenza. L’educazione alla legalità costituisce una delle frontiere su cui la guardia non può mai essere abbassata”.
“È necessario educare alla legalità per elaborare e diffondere la cultura dei valori civili, consentendo l’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza, partendo dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità”, continua Perrini.
“Esprimo la mia piena solidarietà al docente scolastico aggredito. Sostengo fortemente che bisogna prestare la massima attenzione e favorire sinergie che consentano di tutelare l’incolumità di chi vive ogni giorno la scuola”, conclude Renato Perrini.
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