Nella giornata di mercoledì 7 agosto, Alessandro Becce, general manager di Yilport, ha incontrato i lavoratori del terminal container di Taranto per discutere della difficile situazione che il porto sta attraversando.
Durante l’incontro, Becce ha cercato di rassicurare i presenti affermando che “non ci saranno contraccolpi occupazionali nel terminal container, almeno per il momento”. Tuttavia, il quadro generale rimane preoccupante, con un calo significativo del traffico container e del traffico portuale complessivo.
Uno dei principali ostacoli al rilancio del terminal è il ritardo nei lavori di dragaggio, necessari per portare i fondali a una profondità di 16,50 metri. Questi ritardi, legati a problemi nella costruzione della vasca di colmata, stanno avendo un impatto diretto sulle possibilità di nuove assunzioni e sul futuro del terminal stesso.
Pietro Pallini, coordinatore generale della UIL di Taranto, ha espresso la sua preoccupazione per i continui rinvii: “Il protrarsi dei tempi per l’adeguamento delle opere di dragaggio è un duro colpo. Si parla di un possibile slittamento dai 12 ai 15 mesi, ma le reali tempistiche restano incerte”.
Pallini ha poi sottolineato la necessità di superare l’attuale impasse: “È cruciale trovare una soluzione rapida per una vasca giudicata inidonea. I ritardi e le burocrazie rischiano di compromettere ulteriormente il traffico di transhipment, già in calo”.
Carmelo Sasso, Segretario Generale della UILTrasporti di Taranto, ha ricordato le promesse non mantenute sui dragaggi: “Sono passati 12 anni da quando Evergreen decise di spostare le navi madre dal porto di Taranto al Pireo, a causa dei dragaggi mai realizzati”.
Sasso ha quindi esortato le istituzioni a prendere una decisione definitiva: “Se i dragaggi sono considerati strategici, devono essere eseguiti al più presto. È necessario uscire dallo stallo e trovare le risorse necessarie”.
Concludendo, il segretario generale dei Trasporti UIL ha lanciato un appello per una riflessione sul futuro del porto di Taranto, invitando a considerare nuove opportunità di sviluppo oltre al transhipment, come la cantieristica navale e l’eolico offshore.
In attesa di ulteriori sviluppi, la UIL resta preoccupata per il futuro occupazionale dei lavoratori e chiede interventi concreti e tempestivi per affrontare le sfide attuali.
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