Roma – Annuncerà probabilmente tra poche ore nell’aula della Camera, all’inizio della discussione generale la propria intenzione di andare a dimettersi al Quirinale. Non è bastata la fiducia incassata in Senato, arrivata con soli 95 voti favorevoli. Non è bastato ai partiti l’invito di Draghi ad un nuovo patto di sviluppo per il paese. A chiudere non è stato solo il Movimento 5 stelle che non ha partecipato al voto ma anche Lega e Forza Italia che avevano proposto una nuova maggioranza senza i pentastellati, scelta che ha prodotto l’abbandono del Ministro Maria Stella Gelmini dal partito di Berlusconi dopo 25 anni. Le conseguenze di non avere Draghi Premier le sentiremo a livello internazionale per Matteo Renzi. Una visione in linea con Pd, Italia per il futuro, Leu e Autonomie che hanno votato a favore del Govenro. Per ora a gioire è Giorgia Meloni che da tempo aveva chiesto che la parola passi nelle mani degli italiani.
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