Nella morsa incessante dell’afa e della carenza d’acqua per l’irrigazione e l’abbeveramento degli animali, continuano i danni in campagna. Un uliveto specializzato è rimasto a secco a causa del taglio netto di tutti i tubi di un impianto idrico in una zona rurale tra Bitetto, Grumo e Sannicandro.
Coldiretti Puglia ha riportato il vile atto subito da un imprenditore agricolo di Grumo Appula, l’ultimo di una lunga serie di episodi che, nei mesi scorsi, ha visto una vera e propria mattanza di ulivi produttivi, selvaggiamente tagliati e sfregiati.
La criminalità – denuncia Coldiretti Puglia – opera attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, e il cosiddetto pizzo sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto e guardiania alle aziende agricole
Danneggiamenti agli impianti e alle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe all’Unione Europea sono all’ordine del giorno.
Questi atti criminosi distruggono in pochi attimi il lavoro di anni degli olivicoltori, azzerando la concorrenza e soffocando il libero mercato legale.
Coldiretti denuncia che tale situazione compromette gravemente la sicurezza delle campagne e la qualità dei prodotti, minando profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy.
Il settore agroalimentare è sotto attacco perché rappresenta una realtà economica e sociale di grande rilievo, attorno alla quale si sviluppa un indotto significativo. Questo settore, se valorizzato, potrebbe rappresentare il motore di uno sviluppo diffuso per l’intera regione, che nel 2023 ha raggiunto, nonostante le minacce del clima e della siccità, oltre 4 miliardi di euro di produzione lorda vendibile.
Tuttavia, la criminalità spicciola rende la quotidianità degli imprenditori agricoli estremamente difficile, con raid che si susseguono senza soluzione di continuità da anni.
Gli agricoltori sono costretti a vigilare di notte, ma gli episodi avvengono anche in pieno giorno. I furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici si moltiplicano, lasciando le aziende agricole al buio e isolate telefonicamente, con pozzi di irrigazione fermi che compromettono le produzioni agricole bisognose d’acqua.
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