Il novel food avanza a grandi passi. I prodotti a base di insetti in Europa toccheranno, entro il 2030, 260 mila tonnellate per oltre 390 milioni di consumatori, mentre il mercato mondiale della carne in vitro ha già registrato investimenti da capogiro, pari a 1,3 miliardi.
“Il governo – afferma Meloni nel messaggio inviato agli agricoltori italiani – farà valere le posizioni dell’Italia su tutti i dossier strategici in tema di agroalimentare, pilastro del sistema Italia” che nel 2022 ha superato i 60 miliardi di export e con prospettive ancora più importanti. “E chiediamo all’Ue di rafforzare le tutele. Abbiamo scelto di fissare tra le nostre priorità il tema della sovranità alimentare per difendere il diritto di una nazione di scegliere il proprio modello produttivo e di combattere il tentativo di omologazione alimentare globale”, conclude la premier.
Dal canto loro le regioni si faranno promotrici “di un’istanza formale al presidente del Comitato delle Regioni Ue (CoR) e anche alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, firmata anche da tanti colleghi spagnoli, portoghesi, francesi, romeni e greci”, ha annunciato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a margine della plenaria del CoR. Attenzione massima, poi, da parte del mondo agricolo, alle tendenze che stanno facendo già discutere, come quella degli insetti a tavola.
Secondo nuovi dati diffusi da Cia, su analisi Nomisma, si registrerà, nel giro di poco tempo, un maggior impiego di insetti come ingredienti nei prodotti alimentari, con una produzione Ue in crescita di 180 volte a partire dal 2019 fino al 2025, passando da 500 a 90 mila tonnellate per arrivare a 260 mila nel 2030.
Previsto, da qui ai prossimi tre anni, un calo produttivo degli insetti interi di quasi il 15%, mentre saliranno in media anche del 5% le vendite di pane, sostituti della carne e nutraceutici, a base di polvere di insetti.
Invece, il via libera della Food and drug americana alla carne di pollo prodotta in laboratorio accende i riflettori sulle ambizioni latenti in Europa in questo senso, con le aziende di riferimento a livello mondiale, tra laboratori e start up, passate da 13 a 117 dal 2016 al 2022 e la produzione globale di carne in vitro che si prospetta al 2030 in aumento fino a 2,1 milioni di tonnellate.
”La carne sintetica – ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – va nella direzione opposta a quella che è la nostra idea di cibo, basata sulla valorizzazione delle nostre produzioni agricole e zootecniche, simbolo di alta qualità e identificative dei territori e delle tradizioni nazionali”.
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