Corte Costituzionale: ‘No tagli al buio sulla sanità’

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 195 depositata venerdì 6 dicembre, si è pronunciata su un ricorso presentato dalla Regione Campania, mettendo in evidenza criticità della legge di bilancio 2024 e del piano finanziario per il triennio 2024-2026.

I giudici hanno sottolineato che il diritto alla salute, fondamentale per tutti i cittadini, non può essere sacrificato a favore di esigenze di contenimento della spesa pubblica senza una valutazione approfondita e il coinvolgimento delle istituzioni competenti.

La Consulta ha evidenziato che i tagli alle risorse destinate alla sanità e alle politiche sociali devono essere evitati, invitando il legislatore a privilegiare la riduzione di altre spese meno essenziali. “Nemmeno in caso di mancato versamento da parte delle Regioni lo Stato può rispondere tagliando risorse costituzionalmente necessarie, come quelle per la sanità, già in grave sofferenza”, si legge nella sentenza.

La Corte ha dichiarato illegittima la disposizione della legge di bilancio 2024 che consente riduzioni delle risorse destinate alla tutela della salute e dei diritti sociali. Inoltre, ha giudicato incostituzionale la norma che esclude la necessità di un’intesa con la Conferenza Stato-Regioni sull’utilizzo del Fondo per i test diagnostici delle malattie rare.

Almerina Bove, capo di Gabinetto del presidente della Regione Campania, ha commentato: “La Corte ha accolto il nostro ricorso, escludendo la possibilità per lo Stato di tagliare fondi destinati a sanità e politiche sociali”. Anche esponenti politici di diverse forze, come Alessio D’Amato (Azione), Daniela Sbrollini (Italia Viva) e il Movimento 5 Stelle, hanno espresso la necessità di garantire risorse adeguate per il diritto alla salute, definendolo “una priorità costituzionale non negoziabile”.

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