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Corruzione e turbativa, a giudizio ex sindaco di Polignano a Mare

BARI – La gup di Bari Susanna De Felice ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Polignano a Mare (Bari), Domenico Vitto, il suo vice di allora Salvatore Colella e altri 16 imputati accusati a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti e subappalto illecito. Vitto, arrestato (ai domiciliari) nell’aprile 2022, era anche presidente di Anci Puglia. Per l’accusa, nel 2021 Vitto – che risponde di corruzione e turbata libertà degli incanti – avrebbe pilotato l’appalto da 840mila euro per i lavori di riqualificazione delle aree di largo Gelso e del lungomare Domenico Modugno in favore del consorzio Athanor Stabile dell’imprenditore Hibro Hibroj. In cambio, avrebbe ricevuto sostegno per la sua attività politico-elettorale. Il processo si aprirà il prossimo 3 luglio davanti ai giudici della seconda sezione collegiale del Tribunale di Bari.

In totale, ai 21 imputati all’udienza preliminare erano contestati 25 capi d’imputazione per fatti commessi tra il 2015 e il 2021. Nell’udienza di oggi è stato ratificato il patteggiamento per il geometra comunale Pasquale Teofilo (al quale erano contestati in concorso i reati di turbata libertà degli incanti e falso) e per l’imprenditore Vito Dentico (concorso in subappalto illecito e falso), mentre è stato assolto in abbreviato il dirigente comunale Raffaele Lassandro (difeso dall’avvocato Alessandro Dello Russo dello studio Polis), accusato di omissione d’atti d’ufficio in relazione alla gara relativa alla riqualificazione di largo Gelso e del lungomare Domenico Modugno.

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