La Corte d’assise d’appello di Lecce ha ridotto la pena inflitta in primo grado a Giuseppe Roi, 42 anni, imprenditore agricolo di Copertino (Lecce), accusato di aver ucciso per ‘gioco’ un suo dipendente, Qamil Hyrai, un pastore albanese di 23 anni. Roi è stato condannato a 21 anni e 4 mesi a fronte dei 30 inflitti in primo grado. Confermato l’impianto accusatorio per omicidio volontario con dolo eventuale. La riduzione è dettata dal fatto che la pena prevista in mancanza di contestazione delle aggravanti, parte dai 21 anni fino ad un massimo di 24 anni a cui si aggiunge l’intervenuta prescrizione del reato di detenzione illegale di arma per il quale è stato dichiarato il non luogo a procedere. Confermato il risarcimento del danno in separata sede e la provvisionale di 50mila euro, per ogni familiare della vittima. L’omicidio risale al 6 aprile del 2014 e avvenne nelle campagne fra Torre Lapillo e Torre Castiglione. Secondo l’accusa, il 42enne per divertimento era solito sparare contro ogni bersaglio e quel giorno fece fuoco per due volte in direzione del pastore che si trovava fermo dietro un muretto e lo colpì alla testa.
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