Copertino. In scena il corteo storico in onore della Madonna della Neve

Un suggestivo viaggio nel tempo per rievocare un evento che si fonde e si confonde tra storia e leggenda sulla scia del prodigio avvenuto presumibilmente a Roma nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 358 d.C. quando la Vergine Maria apparve in sogno a Papa Liberio e al nobile Giovanni,  annunciando una nevicata in piena estate nel luogo in cui desiderava fosse edificata la sua casa corrispondente oggi alla basilica di Santa Maria Maggiore sull’Esquilino. “Ubi nix ibi Ecclesia” “dove c’è la neve, là c’è la chiesa” recita il cartiglio sull’altare del transetto sinistro della basilica pontificia di Sancta Maria ad Nives di Copertino, fondata sulle vestigia di un’antica chiesa di rito bizantino, per  rievocare il miracolo della neve impresso nell’ovale dello sfolgorante altare, intagliato nel 1630 dallo scultore Donato Chiariello, dove fu incastonata un’icona della Vergine con il Bambino a imperitura memoria del miracolo della neve. Nel 1235 il figlio del grande imperatore Federico, Manfredi di Svevia, principe di Taranto e conte di Copertino, non solo fece riedificare la chiesa in stile romanico, ma la dotò anche di molti privilegi. Per secoli i copertinesi hanno rievocato questa vicenda con un corteo per le vie del borgo antico giunto quest’anno alla 47a edizione che vede protagonisti proprio Manfredi e la consorte Beatrice. In un’atmosfera d’altri tempi 200 figuranti in costumi d’epoca, accompagnati da sbandieratori, tamburini, musici, giocolieri, arcieri, balestrieri e dai rappresentanti dei 5 casali, che, aggregandosi diedero vita alla Conventio Populorum, Cittadella, Casole, Mollone, Cigliano e Cambrò, hanno sfilato tra ali di folla, rievocando un frammento di storia dell’antica e nobilissima Città di Copertino che fu potentissima all’ombra del suo glorioso castello angioino, mantenendo inalterata nel tempo la devozione a Giuseppe Desa, il santo dei voli, e ancor prima alla gloriosa Madonna della Neve.

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