TARANTO- Sempre alta l’attenzione del personale delle Volanti e del commissariato Borgo, impegnati nei quotidiani servizi di controllo, verso il fenomeno dei parcheggiatori abusivi che spesso, seppur identificati e allontanati, in violazione alle prescrizioni a loro imposte dai provvedimenti già adottati, riprendono la loro illecita attività.
Parcheggiatori abusivi: denunciate 22 persone
Nel mese corrente, ben 22 persone, in gran parte residenti nel capoluogo Jonico, sono state sorprese più volte dagli equipaggi a esercitare la loro abusiva attività nelle vie centro città. Per loro è scattata la denuncia in stato di libertà per attività di parcheggiatore non autorizzato con recidiva.
Daspo: 23 persone denunciate per violazione misura
Nello stesso arco di tempo 23 persone, già destinatarie della misura del Daspo Urbano, sono state soprese nel centro città, e in particolare nella zona del porto mercantile e della Città Vecchia e denunciati per la violazione alla misura di polizia.
Divieto di ritorno nel comune di Taranto: beccati in sette
Stessa sorte per altri 7 giovani tutti residenti nella provincia Nord del capoluogo, con a loro carico il Divieto di Ritorno nel comune di Taranto, probabilmente arrivati nel Borgo Antico per l’acquisto della dose giornaliera di sostanza stupefacente: sono stati denunciati per l’inosservanza del divieto emesso dal Questore di Taranto.
Allacci abusivi corrente: otto denunce
Otto invece sono stati gli allacci abusivi alla rete elettrica scoperti, con la collaborazione dei tecnici dell’Ente distributore, in alcuni stabili del Borgo Umbertino. Inevitabile la denuncia per furto di energia elettrica per i titolari degli appartamenti e dei locali ispezionati.
Pregiudicati in circolo ricreativo: disposta cessazione attività
In uno di questi, un circolo ricreativo, oltre al furto di energia, i controlli di Polizia degli ultimi mesi hanno anche permesso di accertare sia la costante presenza di pregiudicati sia l’assoluta mancanza delle previste autorizzazioni per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande.
Pertanto, il Questore di Taranto Massimo Gambino, considerando la sussistenza di un grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha ritenuto opportuno emettere il provvedimento di immediata cessazione dell’attività del suddetto circolo.
Cattivo stato conservazione cozze: denunciato titolare pescheria
Senza sosta anche la collaudata attività di monitoraggio e di contrasto alla vendita illegale di prodotti ittici potenzialmente dannosi per la salute, intrapresa dai colleghi del commissariato Borgo, unitamente al personale dell’Asl di Taranto.
I poliziotti hanno proceduto al controllo di una nota pescheria sita nella Città Vecchia di Taranto. Gli agenti hanno rinvenuto all’interno del locale una trentina di vaschette di cozze già sgusciate e prive delle etichette relative alla tracciabilità del prodotto. Il prodotto ittico è stato sequestrato e distrutto a mezzo compattatore della Ditta Kyma.
Il proprietario della pescheria, invece, è stato denunciato perché presunto responsabile del reato di commercio di sostanze alimentari nocive ed in cattivo stato di conservazione.
Pescheria e auto in zona Tamburi: cento chili di cozze senza tracciabilità
Dopo diversi servizi di appostamento, gli investigatori, di concerto con il personale dell’Asl di Taranto, hanno proceduto al controllo di un’autovettura, ferma davanti ad una pescheria sita in zona Tamburi, il cui proprietario era intento a scaricare i mitili dal portabagagli del suo veicolo.
Sono stati rinvenuti circa 50 chili di cozze nere, mentre all’interno della pescheria in questione sono state rinvenuti altri 50 chili circa di mitili, disposti sul bancone pronti per la vendita, senza relativa etichettatura sulla tracciabilità del prodotto.
Il conducente del mezzo è stato deferito all’autorità Giudiziaria per il presunto reato di commercio di sostanze alimentari nocive ed in cattivo stato di conservazione. Mentre il titolare dell’esercizio commerciale è stato sanzionato per violazione della norma sulla tracciabilità del prodotto. Anche in questo caso l’intero quantitativo di cozze sequestrato è stato distrutto per mezzo dell’autocompattatore della Ditta Kyma.
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