Il commercio ambulante in Puglia è in profonda crisi, con migliaia di attività perse e mercati sempre più svuotati. L’allarme arriva da CasAmbulanti, che attraverso i suoi rappresentanti denuncia un declino che rischia di passare nell’indifferenza generale.
“Mentre l’Europa parla di Direttiva Bolkestein e massimi sistemi, il piccolo commercio muore” – afferma il presidente nazionale Savino Montaruli – “con decine di migliaia di aziende ambulanti che hanno abbandonato i mercati, lasciando oltre il 35% dei posteggi vuoti e non assegnati”.
La situazione è particolarmente critica nelle province di Taranto e Brindisi, come spiega Salvatore Martina, referente CasAmbulanti per queste aree: “I mercati vivono il peggior momento storico di incertezza e crisi. Gli incassi sono crollati di oltre il 60%, i flussi di visitatori si sono dimezzati anche a causa delle aree mercatali decentrate. Nonostante le nostre sollecitazioni, nessuna iniziativa concreta di salvaguardia è stata intrapresa”.
Dal Salento, Francesco Fitto aggiunge: “La stagione estiva dà un minimo di sollievo, ma la crisi è evidente. Riusciamo a contenere i danni grazie ai rapporti costruiti con le amministrazioni, ma continuare a fare questo mestiere è diventato eroico”.
Il fenomeno della desertificazione commerciale coinvolge anche i centri urbani, dove le chiusure di negozi di vicinato e il boom del commercio online stanno alterando profondamente il tessuto sociale. “I mercati devono tornare al centro delle città come luoghi di relazione e socialità” – conclude Montaruli – “Ne va della sopravvivenza della nostra storia, cultura ed economia in un paese sempre più spopolato e a rischio”.
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