SAN MARCO IN LAMIS- Avrebbero forzato la porta d’ingresso con un piede di poco e rotto una finestra di vetro per assicurarsi la fuga. Poi si sarebbero intrufolati furtivamente nell’appartamento, mai pensando che i vicini, uditi strani rumori perché i residenti in vacanza, avessero potuto chiamato i carabinieri. Due giovani sono stati arrestati per tentato furto, colti sul misfatto dai carabinieri che li hanno inchiodati con le mani nel sacco a trafugare diversi oggetti di valore nella camera da letto.
È accaduto a San Marco in Lamis, mentre i militari dell’aliquota Radiomobile della compagnia di San Giovanni Rotondo, impegnati in opportuni servizi finalizzati alla prevenzione e repressione di reati in genere, hanno arrestato due giovani del luogo, responsabili di tentato furto in abitazione.
Mentre hanno eseguito un servizio di pattuglia i militari sono stati informati di un furto in atto da parte dell’operatore di turno della centrale operativa a cui è giunta una segnalazione anonima annunciante che presso un’abitazione del centro storico di San Marco in Lamis si erano uditi dei rumori riconducibili alla forzatura di porte e finestre.
Appresa tale notizia i militari hanno raggiunto velocemente l’obiettivo e qui, dopo aver circondato la casa oggetto di intervento, si sono introdotti all’interno dell’abitazione, localizzando nella camera da letto due giovani sorpresi a impossessarsi di ogni oggetto di valore presente. I due giovani, per entrare in casa, hanno forzato la serratura della porta di ingresso e rotto il vetro di una finestra che dava in una stradina laterale approfittando dell’assenza dei proprietari in vacanza fuori città.
Gli arrestati sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari. Gli arresti sono stati convalidati dal giudice del tribunale di Foggia.
I procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari. È doveroso, pertanto precisare che, al momento, a carico degli indagati arrestati sono stati acquisiti unicamente granitici indizi di colpevolezza, ritenuti di tale gravità da legittimare l’applicazione delle misure cautelari. La posizione delle persone arrestate è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.
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