Il Piano Agricolo Alimentare 2024-2027 per la Basilicata che è stato presentato oggi dalla Cia-Agricoltori Basilicata nell’assemblea regionale – aperta dai Presidenti di Potenza Giambattista Lorusso e di Matera Giuseppe Stasi – delinea l’ agricoltura lucana dei prossimi cinque anni. Il documento contiene un’ analisi del fabbisogno e contestualmente indica le specifiche azioni programmatiche progettuali per affrontare le emergenze insieme a quelle di medio e lungo periodo. Indicazioni e proposte della Cia diventano la “bussola” delle politiche di programmazione nel comparto agricolo individuando specifiche azioni sulle fonti finanziarie a sostegno del Piano Agricolo.
Il direttore di Cia Potenza-Matera Donato Distefano sostiene: “Per concretizzare la proposta di piano agricolo regionale della CIA è necessario un cambio di rotta immediato da parte della Regione Basilicata per rispondere alle richieste congiunturali del settore per delineare in prospettiva un futuro che consenta di migliorare la capacità produttiva, redditi dignitosi, sviluppo delle aree rurali, sostenibilità economica, ambientale e sociale. Per realizzare tutto ciò è necessario far convergere una serie di fattori oltre che appropriate risorse che mettono al centro delle politiche di sviluppo il settore agricolo”.
Nell’assemblea è stato rinnovato il “Patto” con la cooperazione – presenti i dirigenti delle centrali cooperative – per sostenere progetti comuni nell’agroalimentare. Per Cia appare utile predisporre uno specifico progetto riguardante il “Marchio unico dell’agroalimentare lucano di qualità” quale brand “ombrello” riassuntivo delle produzioni agricole ed enogastronomiche a loro volta correlate alle eccellenze storico-ambientali.
Cia parla di complesse e delicate pianificazioni che quasi sempre richiedono una progettualità ed operatività intersettoriale. Il tutto assume il carattere dell’innovazione nella programmazione e vero banco di prova per la nostra Regione nell’utilizzo delle risorse.
“Bisogna avere la consapevolezza che la PAC – ha detto ancora Distefano – non può essere considerata l’unica politica a rispondere alle esigenze del settore in particolare per reggere le sfide della sostenibilità ambientale e garantire la sufficienza e la qualità degli alimenti e quella energetica. Sollecitiamo a procedere con i bandi sul C.S.R. 23/27 in ragione degli obiettivi previsti nel paino e rendendoli coerenti con gli effettivi fabbisogni delle aziende operando in una logica di complementarietà con gli altri interventi. Abbiamo il dovere di elevare la qualità della programmazione, ricercare forme di sinergie, agendo in una logica integrata e intersettoriale”.
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