Il vento spazza le nuvole e accarezza il complesso abbaziale di Cerrate pronto ad accogliere per la gita fuori porta turisti e visitatori. E sono stati veramente in tanti a visitare i occasione della festa del primo maggio questo luogo del cuore di proprietà della provincia di Lecce, dato in concessione al FAI che lo ha restaurato con amore, lo gestisce con cura e lo rende fruibile con passione.
Un tempo monastero di rito bizantino – pullulante di monaci italo-greci intenti a studiare nella biblioteca, a ricopiare i testi nello scriptorium o a passeggiare e pregare sotto il portico – e poi centro di produzione agricola questa oasi di pace racchiude nel suo scrigno diverse anime: quella di un faro di cultura, di un centro religioso italo greco, di un luogo di culto cristiano e dal XVI secolo in poi di una masseria storica indice della vita autarchica connessa all’attività agricola.
Immersi nel verde della natura della campagna salentina, nella storia e nell’arte che hanno attraversato i secoli si possono ammirare gli affreschi all’interno della chiesa di Santa Maria di Cerrate, splendido esempio di architettura romanica pugliese, e all’ombra della loggia nei pressi del pozzo cinquecentesco fare una breve sosta per riprendersi dalla visione di così rara bellezza emersa dalle encomiabili visite guidate che ci ricordano che la pietra parla.
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