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Giuseppe Raffaele sotto la curva dei tifosi del Cerignola (Foto: A. Cerignola)

Cerignola, un anno di gestione Raffaele: dalle difficoltà iniziali al sogno Serie B

Correva l’11 marzo del 2024 quando Giuseppe Raffaele ereditava la panchina di un Cerignola da risollevare dopo un periodo opaco ed il rischio di un tracollo probabilmente sventato prima che fosse troppo tardi. A lui la responsabilità di salvare la stagione e porre le basi di un futuro che pochi forse avrebbero immaginato così roseo. All’arrivo del tecnico siciliano, successore del giovane Ivan Tisci, oggi allenatore del Pineto con buoni risultati, l’Audace occupava la dodicesima posizione, la vittoria mancava da ben nove gare ed il vivacchiare nel limbo tra la zona playout, che si avvicinava, e quella playoff, che sembrava un miraggio, aveva incrinato il rapporto tra squadra e tifoseria.
Situazione oggi radicalmente cambiata: un anno dopo quello stesso Cerignola, con undici elementi in comune in organico, sogna e corre per la promozione diretta in Serie B, obiettivo impensabile ad inizio campionato, insomma una vera e propria favola a prescindere dall’epilogo finale.

Quattro vittorie nelle sette gare finali dello scorso campionato sono valse il settimo posto, obiettivo massimo raggiungibile all’arrivo di Raffaele, stagione chiusa poi con l’eliminazione a Caserta, da imbattuti, al secondo turno playoff.
Il rinnovo fino al 2026 di inizio giugno ha sancito la sinergia diretta tra il tecnico e il direttore sportivo Di Toro, capaci di puntellare la squadra con interventi mirati, rendendola una corazzata probabilmente senza neanche rendersene conto. I fatti lo hanno subito dimostrato: avvio sprint, in parte smorzato da diversi infortuni, su tutti quello di Cuppone. Il mercato di riparazione, condotto con gli stessi principi di quello estivo, ha dato il là ai diciassette risultati utili di fila con cui il Cerignola ha guidato il Girone C nell’ultimo mese abbondante.
Audace, da squadra apatica ad undici agguerrito ed instancabile, con il 3-5-2 marchio indelebile di una crescita costante che ha portato i gialloblù, per la prima volta nella loro ultracentenaria storia, a poter pronunciare la seconda lettera dell’alfabeto, un sogno che elettrizza una città di 60mila abitanti, da inseguire con entusiasmo e serenità.

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