CERIGNOLA – La sconfitta di Torre del Greco ha confermato un fattore: in trasferta è un Cerignola diverso da quello del “Monterisi”. Dal punto di vista delle prestazioni, il Cerignola è mancato in alcuni appuntamenti esterni, ma può anche gridare vendetta per qualche punto perso immeritatamente. Sarebbe però troppo soggettivo limitarsi a questi aspetti, le statistiche invece non lo sono affatto. Lontano da casa, l’Audace ha realizzato esattamente la metà dei punti totalizzati tra le mura amiche: 15 punti, la media di uno a partita, pochini se parliamo della quarta forza del campionato per rendimento interno. Sole 3 vittorie a fronte di 6 pareggi e 6 sconfitte, 11 reti realizzate e 20 incassate: dati troppo distanti da quelli interni. In casa, infatti, il Cerignola ha conquistato 30 punti, al netto di ben 9 vittorie, 3 pareggi e sole 3 sconfitte. 25 gol fatti, 12 subiti. Lontano dalla Puglia è arrivata anche l’eliminazione dalla Coppa Italia. Come mai tutta questa differenza? Si sa, nel proprio campo i punti di riferimento e l’aspetto ambientale aiutano e possono essere decisivi. Probabilmente, in alcune gare esterne è venuto meno l’atteggiamento spavaldo e sbarazzino che ha contraddistinto gli uomini di Pazienza durante il campionato. Le ultime due trasferte, contro Taranto e Turris, hanno visto il Cerignola uscirne con un solo punto all’attivo: lecito aspettarsi di più da una squadra che da inizio campionato naviga in zona play-off. Quattro le gare esterne che mancano alla fine della regular season, i gialloblù saranno impegnati a Picerno, Viterbo, Crotone e Castellammare di Stabia. Impegni che, in gran parte, decideranno il posizionamento finale di un Cerignola candidato, comunque sia, al ruolo di mina vagante nei play-off.
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