CERIGNOLA – Finali fatali: al Cerignola, dopo quindici giornate di campionato, sono i dettagli che hanno fatto la differenza. I pareggi contro Messina, Crotone, Potenza e Turris sono giunti praticamente tutti nel finale, quattro occasioni in cui il risultato avrebbe potuto essere diverso. Certo, con i se e con i ma non si fa la storia, ma il Cerignola con almeno sei, se non otto punti in più avrebbe avuto una posizione di classifica simile a quella della passata stagione, sfiorando davvero il vertice. Una serie di rimpianti che contraddistinguono la stagione degli ofantini insieme ad una “pareggite” acuta che si è presentata già da inizio stagione, quando alcuni momenti di scarsa lucidità potevano essere ricondotti al rodaggio dei nuovi equilibri tecnico-tattici. Nove segni X in quindici partite, un dato che parla da sé. I pareggi beffa gridano ancora vendetta, su tutti proprio Turris e Potenza, ultime due uscite esterne da cui il Cerignola è venuto fuori con più rimpianti che certezze. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, le sole due sconfitte incassate finora dimostrano il potenziale di una squadra che però, al momento, non sta rispettando le attese, almeno in termini di nono posto in classifica.
Non vanno dimenticate le diverse situazioni emergenziali che hanno falcidiato la squadra di Tisci nelle ultime settimane: l’infermeria non vuole svuotarsi e le assenze più o meno pesanti sono di volta in volta ricadute sulle scelte dell’allenatore. La sconfitta di Avellino è stata condizionata dall’espulsione di Krapikas, una serata che ha cambiato tutto: l’infortunio di Capomaggio ha scatenato un effetto domino con il conseguente rallentamento in termini di risultati, situazione pagata a caro prezzo pochi giorni dopo con il ko interno contro la Casertana.
All’orizzonte c’è il Picerno, avversario lanciatissimo, seconda forza del campionato e reduce da cinque vittorie consecutive. Nonostante ciò, contro le prime della classe il Cerignola ha mostrato di potersela giocare senza timori, pur non riuscendo mai a far bottino pieno. Il famoso processo di crescita, a cui Tisci ha sempre fatto riferimento, potrebbe far segnare un punto di svolta proprio domenica.
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