Ceglie Messapica, rubarono gioielli ad anziana: tre arresti

CEGLIE MESSAPICA – Fingendosi tecnici Enel, avevano truffato e derubato un’anziana, trafugando alcuni preziosi custoditi in casa della donna a Ceglie Messapica. Era lo scorso 12 aprile. Nelle scorse ore, a distanza tre mesi, i carabinieri della locale stazione hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Brindisi su richiesta del pm nei confronti di tre persone accusate di furto aggravato. Gli indagati sono di Carosino.

Ceglie Messapica, rubarono gioielli ad anziana: arrestati

I fatti sono stati ricostruiti attraverso una nota stampa diramata da Procura e comando provinciale dei carabinieri. In dettaglio, gli indagati, dopo aver raggiunto a bordo di un autoveicolo Ceglie Messapica, si sarebbero presentati presso l’abitazione di residenza di un’anziana signora, qualificandosi quali dipendenti di una società di erogazione di energia elettrica, affermando di dover effettuare un controllo sul misuratore di energia elettrica, e quindi s’impossessavano di alcuni gioielli che la vittima custodiva nel cassetto del comodino della camera da letto.

Mentre un indagato entrava per primo nell’abitazione e, attraverso il suddetto stratagemma, intratteneva la persona offesa all’interno della sua cucina (per visionare il contatore e le bollette), il correo, sceso dal veicolo, entrava in casa e si dirigeva nella camera da letto ove asportava i gioielli, mentre il terzo presunto complice restava all’esterno dell’abitazione per avvisare gli altri dell’eventuale arrivo di ospiti ovvero parenti della persona offesa; subito dopo, quest’ultimo raggiungeva il primo indagato, fingendosi suo collega ed esortandolo ad ultimare i necessari controlli, poi uscendo dall’appartamento unitamente agli altri indagati.

Ladri e truffatori arrestati, le indagini

Gli elementi probatori raccolti dai militari della Stazione di Ceglie Messapica, che hanno svolto le indagini, sono consistiti nella analisi, visione e comparazione delle immagini acquisite dai sistemi di video sorveglianza delle zone limitrofe all’evento reato; analisi dei tabulati telefonici degli indagati; analisi delle fattezze fisiche descritte dalla persona offesa; individuazione fotografica dei predetti. Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, due indagati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Taranto mentre l’altro resterà recluso nel medesimo carcere in cui si trovava già detenuto per altra causa. Dopo l’avvenuta esecuzione dell’ordinanza cautelare si svolgeranno gli interrogatori di garanzia degli indagati, che potranno difendersi ed offrire la loro eventuale versione dei fatti.

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