BARI – Il Cdm impugna e il governatore Emiliano è pronto alla battaglia. Acqua Pubblica. Il Consiglio dei Ministri ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale con cui la Puglia vuole trasferire ai Comuni il 20% delle azioni di Acquedotto Pugliese. Un passaggio che successivamente prevede l’affidamento diretto ad Aqp del servizio idrico integrato, la cui concessione scade il 31 dicembre 2025: in questo modo si eviterebbe la gara d’appalto e il rischio che possa subentrare una società privata.
Le norme sono state approvate su input del consigliere Fabiano Amati (Azione). Ma, secondo la lettura dei ministeri Affari europei e Giustizia, queste violerebbero la competenza statale in materia di concorrenza e ordinamento civile. E non bastano le modiche apportate per venire incontro alle esigenze dei dicasteri. Ora a decidere – in non meno di un anno – sarà la Consulta e nel frattempo l’operazione di trasferimento delle azioni rimarrà bloccata.
Intanto tuona il presidente Emiliano dal lungomare Nazario Sauro: “È un atto politico gravissimo che intende impedire il mantenimento in mano pubblica del servizio idrico”, irrompe il governatore che definisce il provvedimento “un vero e proprio atto di guerra” annunciando reazioni: “Reagiremo in maniera forte – conclude il governatore – chiamando a raccolta tutte le forze migliori della Puglia perché si oppongano decisamente a questo disegno che favorisce le multinazionali a discapito di Comuni e Regioni”.
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