Mentre studenti e sindacati denunciano il caro scuola, con aumenti del 23,4% in quattro anni, Sil Confesercenti risponde fermamente, chiedendo di smettere di puntare il dito contro i librai. Il confronto si infiamma tra chi lamenta il continuo aumento delle spese scolastiche e chi ritiene che le cifre riportate siano distanti dalla realtà, presentando invece dati molto più contenuti.
Secondo il presidente di Sil Confesercenti, Antonio Terzi, gli aumenti sono molto più bassi rispetto a quanto dichiarato: “Si parla di incrementi del 15%, ma in realtà gli aumenti si attestano mediamente attorno al 3%, con un range che varia dall’1,8% al 3,5%. Basta confrontare i prezzi dei libri di testo nei cataloghi degli editori del 2023 e del 2024 per vedere l’effettivo aumento”. Queste dichiarazioni si oppongono ai dati diffusi dal Codacons, secondo cui le famiglie italiane possono arrivare a spendere fino a 1.300 euro per ogni studente, considerando quaderni, zaini, cancelleria e libri.
Anche l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori rileva rincari del 6,6% sul corredo scolastico, con una spesa media di 591 euro per i libri di testo obbligatori e i dizionari, pari al 18% in più rispetto allo scorso anno. Inoltre, a tutto ciò si sommano i costi per il trasporto pubblico e gli strumenti digitali, come tablet e pc, diventati ormai indispensabili.
Nel frattempo, il Codacons solleva la questione delle nuove edizioni dei libri scolastici, spesso riacquistati dalle famiglie per minime modifiche rispetto alle versioni precedenti. L’associazione ha presentato una denuncia per truffa, chiedendo il sequestro dei libri scolastici “nuovi” per verificarne i contenuti.
Tuttavia, gli studenti non si scoraggiano e cercano soluzioni per affrontare i rincari. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha stilato un decalogo per risparmiare, suggerendo l’acquisto di libri e materiali scolastici usati, che possono ridurre i costi fino al 55%, o cercare sconti negli ipermercati e online. Inoltre, molte case editrici offrono versioni digitali dei testi, che possono costare fino al 39% in meno rispetto all’edizione cartacea. Alcuni insegnanti, poi, forniscono dispense gratuite, mentre diverse regioni e comuni offrono fondi per aiutare le famiglie in difficoltà.
La battaglia sul caro scuola continua, tra accuse di speculazione e strategie per far fronte ai rincari.
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