LECCE- Dal primo gennaio l’aumento della bolletta dell’elettricità per la famiglia tipo in tutela sarà del +55%, mentre per quella del gas del +41,8%. Così in una nota l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera). Gli aumenti scatteranno “malgrado gli interventi” del Governo, si legge.
“Si ponga rimedio al caro bollette. Sono a rischio numerosissime famiglie e aziende pugliesi, già falcidiate dalla crisi economica alimentata dalla pandemia” Lo dichiara perentoriamente Chiara Gemma, europarlamentare del M5s. “Nell’attuale legge di bilancio il governo ha stanziato 3,8 miliardi per far fronte ai rincari – continua l’esponente politico – tuttavia sono cifre che, considerata la mole del problema, non basteranno a scongiurare la mannaia che si abbatterà su cittadini e imprese, quest’ultime con il rischio di arrestare la produzione, perché non in grado più di affrontare l’impennata dei costi fissi. D’altro canto è calato notevolmente il potere d’acquisto delle famiglie locali, a causa della preoccupante incertezza sul futuro. Un quadro che diventerà ancora più drammatico con la stangata sulle bollette, i cui effetti negativi li vedremo tra qualche mese. A rimetterci saranno soprattutto i territori già colpiti da problemi occupazionali strutturali. Come quello salentino, sul quale l’ultimo rapporto Bes traccia un profilo allarmante: un terzo dei leccesi non cerca più un’occupazione. Ovvero il 33,7 per cento. Un dato impressionante se confrontato con la media regionale, pari al 29,9 per cento, e con quella nazionale, pari al 19 per cento. Numeri che rispecchiano l’andamento del mercato del lavoro: nel Salento gli occupati sono meno della metà della popolazione in età lavorativa, il 47,2 per cento, inferiore alla media regionale (50,0) e considerevolmente al di sotto del dato nazionale (62,6). Considerate queste condizioni occupazionali e di difficoltà – incalza l’europarlamentare – è ancora più urgente porre un freno al caro bollette. È ancora più urgente lanciare un appello al governo e al premier per calmierare ancora i prezzi. Per evitare la stangata è necessario intervenire su quei balzelli che gravano sulla bolletta, i cosiddetti oneri di sistema. Allo stesso tempo si potrebbe pensare a un recupero dell’extragettito delle aste di emissioni di CO2, al fine di riuscire a compensare questi ricavi. Insomma, uno sforzo in più è necessario. Inoltre – conclude Gemma – è fondamentale sottolineare che per combattere il caro bollette occorre accelerare anche il passaggio alle rinnovabili, non rallentarlo. L’aumento dei prezzi dell’energia è la testimonianza che la transizione va accelerata, in modo che l’energia da fonti rinnovabili sia reperibile a tutti e il prima possibile”.
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