Avviso orale del questore anche per i minorenni, stop all’utilizzo del cellulare e carcere per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo. La ventilata stretta sulla criminalità giovanile arriva sul tavolo del consiglio dei ministri che si appresta a varare un decreto legge sulla scia dei fatti di Palermo e Caivano.
Saranno misure stringenti che rivedranno in alcuni casi articoli del codice penale offrendo anche maggior tutela alle vittime dei reati telematici, proprio nel giorno in cui la Camera ha dato il via libera alla proposta di legge bipartisan sul contrasto al bullismo e cyberbullismo. Accantonata, almeno per il momento, la proposta della ministra Eugenia Roccella sul divieto all’utilizzo dei siti pornografici da parte dei minori.
Il decreto sulle misure urgenti di contrasto al disagio e alla criminalità giovanile e alla povertà educativa si apre con i nuovi interventi messi in campo da palazzo Chigi per Caivano, teatro la scorsa settimana dello stupro di due cugine minorenni.
Il Governo mette a punto un piano da 30 milioni di euro, dalle scuole allo sport, affidandolo a un commissario straordinario. Ma il nodo principale del provvedimento è quello che riguarda la lotta alla criminalità minorile. Si estende così anche ai quattordicenni l’avviso orale del Questore che, nel caso in cui il giovane risulti condannato, anche non in via definitiva, può vietare l’utilizzo di social, web e telefoni cellulari.
La sorveglianza del giovane è ovviamente affidata ai genitori o a chi comunque è esercente della responsabilità genitoriale che rischiano una multa da 200 a 1.000 euro a meno che non provino “di non aver potuto impedire il fatto”.
Sarà approntata, poi, una stretta sulla diffusione delle armi anche tra i ragazzi in alcuni contesti urbani. Ci sarà l’arresto in flagranza per reati legati al mancato porto d’armi o il possesso di armi atte ad offendere.
Modifiche anche sulla rieducazione minorile. Il pubblico ministero, nel caso di reati per i quali è prevista la pena non superiore nel massimo a 5 anni di reclusione, notifica al minore e ai genitori l’istanza di definizione anticipata del procedimento a condizione che il minore “acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi”.
Una stretta, poi, arriva anche sul fronte della dispersione scolastica. Scompare la multa da 30 euro per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo, sostituita da un nuovo articolo del codice penale che prevede una pena fino a due anni di carcere. La mancata regolare frequenza scolastica, poi, costerà alla famiglia anche il mancato diritto per l’assegno di inclusione o, comunque, la sua sospensione.
Alle scuole del Sud, poi, arriveranno 32 milioni di euro per potenziare l’organico dei docenti. “A Caivano, per esempio arriveranno 20 insegnanti in più. Ma saranno interessate 2.000 scuole del Mezzogiorno, con l’estensione del tempo pieno e l’aumento degli stipendi per i docenti impegnati per attività extracurriculari. Le scuole avranno poi un fondo specifico per svolgere azioni di recupero sociale e psicologico”, ha spiegato Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione e del merito.
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