MELFI – Nella serata di giovedì 7 novembre, ennesimo episodio di violenza da parte di cinque detenuti Alta Sicurezza nei confronti di due appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere. E’ accaduto a Melfi , istituto penitenziario che ospita tutti detenuti sottoposti al circuito Alta Sicurezza, dove cinque reclusi hanno violentemente aggredito un Sovrintendente e un Assistente di polizia penitenziaria, cagionando rispettivamente 8 e 7 giorni di prognosi . Gli aggressori , per motivi pretestuosi , non attenendosi a normali regole della vita penitenziaria, non hanno esitato ad aggredire il personale della sicurezza che cercava loro di impedire comportamenti contrari alle regole. I detenuti interessati all’episodio sono di nazionalità italiana e originari del barese. Lo dichiara Saverio Brienza, Segretario Regionale S.A.P.Pe per la Basilicata. L’esponente regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria afferma che “e’ fin troppo evidente che gli scellerati provvedimenti adottati in passato dalla politica italiana hanno incentivato la violenza negli istituti penitenziari italiani”. E’ un dato di fatto che l’aumento degli eventi critici all’interno delle carceri italiane, siano esponenzialmente lievitati di pari passo con la riduzione di personale e di risorse in ogni ambito organizzativo , tanto che da una parte hanno limitato la funzione di sicurezza della polizia penitenziaria, dall’alta hanno ingenerato la convinzione ai detenuti di non avere più limiti, di potersi autogestire e di rimanere impuniti difronte a qualunque agire all’interno del carcere, attività illecite comprese. Anche se pronte sono state le azioni già poste in essere dall’Amministrazione Penitenziaria nei confronti dei detenuti responsabili dell’aggressione, si chiede alla politica nazionale di intervenire celermente con provvedimenti radicali, per riequilibrare trattamento, sicurezza e disciplina nei confronti della popolazione detenuta, al fine di rendere certe le finalità della pena in carcere. Il segretario Brienza augura ai colleghi aggrediti una pronta guarigione ed esprime la totale solidarietà a tutta la polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Melfi, che con spirito di sacrificio e nonostante le critiche condizioni di lavoro continua a svolgere i propri compiti con grande senso del dovere.
“Il SAPPE esprime la vicinanza ai colleghi feriti a Melfi ed a tutte le donne e gli uomini in servizio nelle carceri lucane”, sottolinea il segretario generale SAPPE Donato Capece, “siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti: lo stato comatoso dei penitenziari non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole né tantomeno la sicurezza”. Il leader nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria rinnova “un appello forte e chiaro alle istituzioni chiedendo l’immediato intervento del D.A.P. e del Ministero della Giustizia. Il primo sindacato della Polizia Penitenziaria sottolinea la necessità di adottare misure più severe nei confronti dei detenuti violenti reputando che soggetti come questi non meritino alcun tipo di beneficio. È necessario applicare l’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario e fornire al personale strumento adeguato alla propria difesa, denunciare i violenti ai sensi dell’articolo 336 del Codice penale, e applicare la norma che prevede che i detenuti e gli internati che abbiano un comportamento che richiede particolari cautele, anche per la tutela dei compagni da possibili aggressioni o sopraffazioni, siano assegnati ad appositi istituti o sezioni dove sia più agevole adottare le giuste cautele”.
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