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Camastra, superati 10 milioni di metri cubi d’acqua

A febbraio era arrivata l’autorizzazione della Direzione generale dighe per aumentare di due metri la quota di invaso. L’assessore alle Infrastrutture, Pepe: “Non accadeva dal 2019. Risultato frutto del lavoro che abbiamo portato avanti nell’interesse dei lucani”

“La diga del Camastra ha superato, ieri, il volume di 10 milioni di metri cubi d’acqua. Non accadeva dal 2019, da quando, cioè, era stato imposto un limite più stringente, a livello centrale, sulla capacità di accumulo di questa infrastruttura che serve acqua potabile a 29 comuni lucani, tra cui Potenza. È un risultato frutto del lavoro che abbiamo portato avanti nell’interesse dei lucani, in collaborazione con Acque del Sud, per effettuare gli interventi necessari secondo la norma finalizzati a innalzare di due metri quota di invaso, che consentirà di accumulare risorse portandole a circa 11,5 milioni di metri cubi, rispetto ai 9 milioni precedentemente stabiliti come limite”. Lo ha dichiarato il vicepresidente e assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe.

“Di concerto con il presidente Bardi, nelle vesti di commissario straordinario per la gestione della crisi idrica, abbiamo pianificato e rapidamente fatto realizzare i lavori strutturali utili ad aumentare le riserve del Camastra. Meno di un mese fa – ha commentato Pepe – è arrivata l’autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso la Direzione generale dighe, per accrescere la capacità di invaso e che ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo prefissato”.

“Sento di fare una riflessione anche sulle scelte di strategia politica nell’interesse della comunità. Avevamo annunciato – ha concluso Pepe – un percorso di progressivo potenziamento delle riserve idropotabili e abbiamo avuto interlocuzioni articolate con le istituzioni, perché le criticità, in questo ambito, sono più complesse di quanto possa sembrare senza una valutazione approfondita. La normativa nazionale di settore tiene conto della sicurezza dei territori, dell’ambiente e naturalmente della popolazione. Pertanto, le dighe devono rispondere a precise prescrizioni strutturali che andavano rispettate con adeguamenti che abbiamo eseguito con interventi amministrativi e tecnici. Quanto annunciato è stato messo prima in cantiere, poi realizzato e ora cogliamo i risultati concreti di una programmazione scrupolosa. Ciò è avvenuto al Camastra e avverrà anche per le infrastrutture di cui i nostri uffici e i nostri tecnici si stanno occupando con costanza e responsabilità”.

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