Venerdì 10 gennaio 2025, Taranto sarà teatro dello sciopero indetto da USB contro la decisione di Assocontact, associazione rappresentativa di una parte minoritaria dei call center, “di abbandonare il Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni. Al suo posto, l’adozione di un contratto scritto a favore delle aziende e sottoscritto da un’organizzazione sindacale senza rappresentatività reale nel settore”, scrive in una nota Francesco Marchese dell’Esecutivo Usb Lavoro Privato.
Salari più bassi e diritti ridotti
“La nuova misura peggiora drasticamente le condizioni lavorative: part-time involontari, stipendi bassi e precarietà sono destinati ad aumentare. “Assocontact punta tutto su dumping contrattuale e gare al massimo ribasso, sacrificando diritti e tutele dei lavoratori”, denuncia Francesco Marchese.
Richiesta di intervento al Governo
USB sollecita i Ministeri del Lavoro e delle Imprese a convocare un tavolo di crisi per riformare il sistema degli appalti, considerato la causa principale della ventennale crisi del settore. L’organizzazione chiede leggi che eliminino il dumping contrattuale e favoriscano una competizione basata sulla qualità, non sul costo del lavoro.
Sostegno politico e regionale
Nei giorni scorsi USB ha incontrato il senatore Mario Turco (M5S), che ha annunciato un’interrogazione parlamentare e richiesto audizioni per affrontare il tema. La Regione Puglia, tramite il presidente Emiliano e gli assessori competenti, è stata informata delle conseguenze del nuovo contratto sui lavoratori pugliesi. USB attende ora la convocazione di un incontro urgente.
Lo sciopero del 10 gennaio sarà un momento cruciale per ribadire la necessità di interventi concreti a tutela di migliaia di lavoratori.
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