Le temperature superficiali del Mar Mediterraneo hanno raggiunto livelli insoliti, fino a 5-6 gradi Celsius sopra la media climatologica di luglio, con un picco di 30 gradi Celsius, due oltre la soglia, registrato nel Golfo di Taranto a seguito dell’ondata di calore marino verificatasi immediatamente dopo la prima decade del mese. È quanto rende noto il Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC) di Lecce. Un’ondata di calore marino (Marine heatwave – MHW) è stata osservata a luglio 2023 ed è ora in espansione verso est attraverso il Mar Mediterraneo.
“Questo aumento della temperatura del mare ha un impatto significativo sugli ecosistemi marini, soprattutto sulla fauna ittica, poiché molte specie di pesci hanno un range ottimale di vita in specifici valori della temperatura del mare – sostiene Rita Lecci, della divisione Ocean predictions and applications (OPA) del CMCC -. Oltre questi valori, superando la soglia, la fauna ittica potrebbe andare in sofferenza, morire o non poter più riprodursi, portando alla possibilità di trovare specie molto diverse nel nostro Mar Mediterraneo nel prossimo futuro”.
”Le cosiddette specie aliene, come i pesci tropicali, sono ora in grado di trovare un ambiente adatto e condizioni idonee per la loro vita nel Mar Mediterraneo grazie all’aumento della temperatura del mare. Quello che vedremo nel prossimo futuro è un cambiamento degli ecosistemi, della fauna ittica e anche della vegetazione marina. Questo influisce anche sugli esseri umani perché cambia la quantità e la qualità dei prodotti della pesca. Dobbiamo adattarci a quello che verrà che è ancora piuttosto sconosciuto, ma stiamo già cominciando a vederne gli effetti”, conclude Rita Lecci. (AGI)
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