BARI – Un piccolo passo avanti e 4 indietro. E’ il ritmo del Bari in questo momento del campionato, anzi se vogliamo dall’inizio della stagione. Il cambio di allenatore doveva dare una scossa non solo sul piano dei risultati, ma anche su quello del gioco. In realtà a Piacenza contro la Feralpisalò abbiamo assistito, soprattutto nel secondo tempo ad una pessima prestazione, facendo passare il debole attacco dei padroni di casa, che fino a quel momento avevano segnato solo 6 volte, in un attacco prolifico. Merito loro? Solo in piccola parte. È la difesa Bari che preoccupa. Di Cesare sembra l’ombra di se stesso, Raffaele Pucino in fase di marcatura lascia troppi spazi e il fatto che Michele Mignani lo tenesse in panchina non era probabilmente un caso. Pasquale Marino è un allenatore di esperienza e sicuramente non si fa influenzare da leggi non scritte dei senatori. Se c’è da far accomodare qualcuno fuori dal rettangolo di gioco siamo certi che lo farà, anche perché se alla fine è l’allenatore a pagare a un certo punto bisogna anche pensare al proprio orticello. La verità è che la classifica del Bari rispecchia, in questo momento il valore della squadra. Ormai lo sanno anche i tifosi, numerosissimi a Piacenza, addirittura più di 15:00, ma sempre più delusi. La sosta per il doppio impegno della nazionale arriva in un momento negativo, ma magari Marino avrà il tempo per osservare meglio la squadra e per capire chi davvero vuol dare il suo contributo per la causa Bari, ma non sui social con delle frasi a effetto, bensì sudando la maglia sul campo.
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