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Alessandro “Sandrino” Cataldo

Bufera a Triggiano: il centrodestra prende le distanze da Cataldo

FdI, Forza Italia e Noi Moderati: “Candidatura non condivisa, valuteremo il da farsi”

La candidatura di Alessandro Cataldo nella lista a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Onofrio D’Alesio a Triggiano, in provincia di Bari, apre una frattura all’interno della coalizione. A renderlo noto sono le segreterie regionali e provinciali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati, che in una nota congiunta dichiarano:

“La scelta del dottor D’Alesio di accettare la candidatura del dottor Cataldo, mai concordata, non è opportuna né condivisa dai partiti del centrodestra, che si determineranno di conseguenza sulle scelte da fare in vista delle prossime elezioni amministrative”.

Il nome di Cataldo, infatti, è attualmente al centro di una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Bari per un’inchiesta su presunte associazioni per delinquere finalizzate alla corruzione elettorale, che avrebbero condizionato i risultati delle elezioni amministrative a Grumo Appula, Triggiano e delle regionali del 2020.

Tra gli indagati anche la moglie, l’ex assessora regionale Anita Maurodinoia, dimessasi da incarico e dal PD dopo l’arresto del marito. Secondo l’accusa, Cataldo – noto in politica come “Sandrino” e fondatore del movimento ora sciolto “Sud al Centro” – sarebbe stato promotore di un sistema di procacciamento di voti a pagamento. Maurodinoia, soprannominata “Lady Preferenze”, fu eletta con oltre 20mila voti alle regionali del 2020.

L’inserimento di Cataldo nella lista a sostegno di D’Alesio rischia ora di far saltare gli equilibri nel centrodestra locale, con i partiti che si preparano a rivalutare il proprio sostegno in vista della tornata elettorale.

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