Brindisi, provvedimento post sparatoria: Lido Risorgimento chiuso fino al 17 luglio

Lido Risorgimento, a Brindisi, resterà chiuso resterà chiuso per sette giorni. Il Questore di Brindisi Gianpietro Lionetti ha disposto la sospensione delle attività fino al prossimo 17 luglio. Il provvedimento riguarda sia la parte balneare che quella relativa alla somministrazione di alimenti e bevande in applicazione dell’articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Il provvedimento scaturisce dal grave episodio avvenuto lo scorso 22 giugno quando due persone rimasero ferite in seguito ad un conflitto a fuoco scaturuto da futili motivi nei pressi dell’ingresso del lido.

Ecco il comunicato della Questura di Brindisi:

La Polizia di Stato, a seguito di una comunicazione trasmessa dalla Squadra Mobile e della conseguente attività istruttoria effettuata dalla Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Brindisi, il Questore della provincia di Brindisi, Giampiero Lionetti, ha emesso per motivi di ordine e sicurezza pubblica, il provvedimento di sospensione per 7 giorni della licenza per l’esercizio dell’attività di gestione di uno stabilimento balneare con annessa somministrazione di alimenti e bevande ubicato sul litorale brindisino.

L’origine del provvedimento risale alla mattina del 22.06.2024 quando vennero esplosi dei colpi d’arma da fuoco nei pressi di uno stabilimento balneare.

L’attività investigativa consentiva di identificare le persone coinvolte e la dinamica dei fatti che erano iniziati all’interno dello stesso per poi protrarsi al suo esterno sulla pubblica via a quell’ora particolarmente frequentata anche da famiglie.

Listruttoria compiuta dalla Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Brindisi ha evidenziato il grave allarme sociale costituito dalla presenza all’interno dello stabilimento balneare di persone pericolose ed armate.

Pertanto, si è proceduto a sanzionare la condotta del gestore e dei soci dell’esercizio pubblico per aver consentito all’interno del locale la presenza di persone pericolose per l’ordine pubblico e la commissione direati.

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