A Brindisi tiene banco il tema della decarbonizzazione. Il segretario del Pd Francesco Cannalire avanza una proposta sulla dismissione delle banchine portuali in uso alla multinazionale: “La notizia dell’esistenza di un cronoprogramma per il piano di dismissione della banchina attrezzata di Enel è solo un timido passo verso una più ampia e necessaria esigenza di chiarezza da parte della multinazionale nei confronti del territorio. Non vogliamo certo derubricare questo annuncio, che pare più una velina giornalistica, come la solita montagna che partorisce il topolino, poiché il ripristino della banchina agli usi portuali rappresenta solo una conseguenza obbligata al disimpegno in atto da parte di Enel”. E ancora: “D’altronde la possibilità di accrescimento di nuovi traffici e dei relativi servizi su quella banchina, liberata dopo l’insediamento pluridecennale e l’asservimento allo sbarco del carbone, non è considerarsi secondaria. A nostro avviso quindi, dove potenzialmente ci sono occasioni di indubbio sviluppo per i nuovi concessionari, è moralmente obbligatorio avviare per tempo tutte le procedure previste dalla legge per garantire e tutelare il futuro ai lavoratori impegnati da anni nelle attività connesse alla banchina.
Quindi è urgente e attuale più che mai l’immediata attivazione di un tavolo di concertazione tra istituzioni, associazioni sindacali e datoriali ed Enel al fine di concretizzare un accordo, già annunciato, per il pieno e diretto coinvolgimento delle imprese e delle maestranze locali dell’indotto per tutte le opere necessarie e successive al phase out del carbone nella centrale di Cerano e delle attività connesse.
Tutto questo nelle more di valutare, una volta per tutte, un serio e lungimirante piano industriale di rilancio di attività sostenibili di Enel sul territorio”.
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