Giuseppe Bello, Anna Errico (entrambi di 79 anni) e Anna Maria Iaia di 56 anni sono stati assolti in primo grado dalla giudice del tribunale di Brindisi dall’accusa di caporalato.
Nel giugno del 2017 vennero arrestati perché, secondo l’accusa, avrebbero svolto un’attività d’intermediazione reclutando manodopera e organizzando l’attività agricola in condizioni di sfruttamento.
Ma la giudice ha accolto la tesi delle difese, emettendo una sentenza di assoluzione per il reato di ‘intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro aggravati’ (caporalato).
L’unico verdetto di colpevolezza è stato emesso nei confronti della 56enne, condannata a nove mesi di reclusione per truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche. Nulla è stato riconosciuto alle parti civili coinvolte.
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