Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

San Ferdinando, braccio di ferro Filmari-Carabinieri

SAN FERDINANDO – Una notifica di sfratto entro il 16 marzo. Rischia di concludersi così il rapporto tra il comando dei Carabinieri di San Ferdinando e la Filmari, l’azienda proprietaria dello stabile in cui si trova attualmente la caserma. L’impresa di Manfredonia ha diramato una nota stampa in cui specifica che i Carabinieri occuperebbero impropriamente la struttura da 20 anni pur senza un contratto che li autorizzi.

Dalla Prefettura della BAT, però, fanno sapere che le autorità hanno sempre rispettato il canone di locazione pur in assenza di contratto. Il problema reale risiederebbe nel fatto che la Filmari avrebbe rifiutato di rinnovare lo stesso canone, di 13mila euro annui, adeguando l’immobile alle attuali norme antisismiche. In caso di manutenzione, la Filmari avrebbe invece chiesto un canone di 85mila euro annui, causando al Ministero dell’Interno un danno erariale.

Per scongiurare questo rischio, le istituzioni avrebbero individuato un’area alternativa, sulla quale edificare una nuova struttura apposita per la caserma, grazie ad un finanziamento statale di 4 milioni di euro. Una soluzione che permetterebbe non solo di risolvere alla radice il caso-Filmari, ma anche di statalizzare il comando cittadino. Braccio di ferro tra le parti che resta in corso.

About Author