BARLETTA – Vallone Tittadegna ancora al centro delle polemiche a Barletta. La bonifica del canale alla periferia ovest della città resta oggetto di discussione tra la Regione Puglia e il Comune, con la necessità urgente di assegnare le competenze per la bonifica ed evitare l’imminente disastro ambientale.
Dopo lo sciopero della fame di Antonio Binetti, che ha sensibilizzato non solo le autorità ma tutta la cittadinanza, gli organi regionali e quelli comunali hanno continuato la battaglia politica. Ultimo colpo assestato è quello dell’amministrazione comunale, che attraverso un’ordinanza pubblicata sull’albo pretorio, ha chiesto al Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia di intervenire entro 10 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza stessa, per poi inviare testimonianza delle operazioni direttamente al Comune di Barletta entro 30 giorni dal termine dell’intervento. Nel caso in cui dovesse venir meno l’ente regionale, gli organi cittadini provvederanno alla pulizia del vallone, richiedendo poi il recupero delle risorse impiegate e procedendo nei confronti del Consorzio con notizia di reato alla Procura della Repubblica di Trani.
Attesa, adesso, da parte delle autorità regionali, dopo che la questione sembrava essersi risolta nei giorni scorsi con il sopralluogo e le verifiche della Barsa, l’azienda di servizi ambientali cittadina. Il nuovo ribaltone lascia aperta la partita con la Regione, mentre Barletta resta in pericolo a causa di amianto, plastica e rifiuti speciali nel vallone Tittadegna.
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