“Questi episodi vanno fortemente combattuti sul piano culturale, sociale e istituzionale. Nessuno può e deve pensare di poter minacciare qualcuno in questo modo e chi le subisce non può e non deve cedere innanzi a tali atteggiamenti. Ma lo Stato deve dare segno tangibile di presenza e tutela dei territori”. Lo afferma Pierpaolo D’Arienzo, coordinatore di Avviso Pubblico Puglia e sindaco di Monte Sant’Angelo, all’indomani della notizia di una lettera minatoria e di una cartuccia recapitate, in un plico chiuso, al responsabile tecnico dell’ufficio Urbanistica del Comune di Bitonto, alla guida del settore da un paio di mesi.
“Non è la prima volta che un responsabile tecnico del settore urbanistica del Comune di Bitonto subisce un’intimidazione. Simili episodi si erano già verificati negli anni passati – ricorda Michele Abbaticchio, vicepresidente di Avviso Pubblico e già sindaco di Bitonto -. Avvenimenti analoghi sono avvenuti anche negli anni passati, come ai danni di Vincenzo Turturro, nel 2013, e di Giuseppe Sangirardi, nel 2016, entrambi ex dirigenti del settore Urbanistica e Lavori pubblici. Gli inquirenti, all’epoca, ci assicurarono massima attenzione. Spero che le indagini avviate all’epoca si concludano e facciano chiarezza su questa vicenda che colpisce direttamente la macchina comunale, già indebolita dalle note vicende della riduzione del personale sugli enti locali”.
“Episodi di questa natura si ripetono quotidianamente in tutte le province italiane. Soprattutto in Puglia, terza regione per numero di intimidazioni contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali – si legge nella nota di Avviso Pubblico -. Nel 2022 sono state 48 le aggressioni e le minacce subite da amministratori locali, funzionari e dipendenti pubblici in 34 comuni pugliesi, presenti in tutte e 6 le province”.
Nel Rapporto annuale “Amministratori Sotto Tiro”, Avviso Pubblico ha censito 326 atti intimidatori contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali nel 2022. Una “cifra preoccupante che genera allarme per il clima di tensione che si respira in alcuni territori e che rivela l’esistenza di una cultura diffusa basata sull’idea di sopruso e prevaricazione”.
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