BARI – Centodiciannove persone denunciate per reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, e contraffazione di opere d’arte; 26 perquisizioni e il recupero di 3.707 beni culturali (erano 2.009 nel 2021), per un valore economico stimato in 2,8 milioni di euro per i beni autentici. Sono i numeri delle attività che in tutto il 2022 ha portato a termine il nucleo carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bari con particolare impulso alla tutela delle aree archeologiche di Puglia e Basilicata per fermare il fenomeno dello scavo clandestino che lo scorso anno ha portato al deferimento di undici persone. Grande attenzione è stata data alle piattaforme Marketplace ed e-commerce, ormai divenuti canali preferenziali per la compravendita di arte, con il recupero di oltre 2600 reperti archeologici databili III e IV sec. a.C. e la denuncia di 55 persone. In totale: 40 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali; undici verifiche alla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche e archivi; 86 controlli nelle aree archeologiche ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali. Tra le operazioni più importanti, il recupero dall’Austria, del dipinto “Caritas Romana” di Artemisia Gentileschi, tela seicentesca conservata a Castello Marchione di Conversano ed esportato illecitamente. E il recupero di 103 reperti di natura ceramica risalenti al periodo tra il V sec. a.C. e il I sec. d.C..
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