“L’analisi del Censis per Confcooperative non permette dubbi sulle priorità a cui è obbligatorio dare risposte: il disagio sociale che, complice l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia, si allarga a dismisura coinvolgendo e inghiottendo anche chi finora pensava di esserne al riparo; la minaccia di chiusura per oltre 300mila imprese che, soprattutto nel Mezzogiorno, rischia di mettere pesantemente in crisi e a rischio intere aree territoriali; il lavoro povero che rischia di essere la sola alternativa per chi non vuole essere vittima del lavoro nero e dell’assistenzialismo.
Registrare il dato senza ribaltare il paradigma che lo alimenta equivale sancire e consegnarsi ad un’Italia a due o più velocità, drammaticamente divisa tra aree deboli e aree forti. Il compito di una forza riformista è dire no alla rassegnazione, ribaltare il paradigma, indicare le soluzioni capaci di alimentare prospettive e credibili speranze di futuro”. Lo scrive su fb la presidente di Italia Viva Teresa Bellanova, Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili. “Per questo”, prosegue Bellanova, “diciamo che il Pnrr non va rinegoziato ma va attuato. E che l’unica rinegoziazione possibile è, se mai, non quella che agevolerebbe il regionalismo differenziato ma quella che assume come dato innegoziabile, qui ed ora, la riduzione dei divari: tra Nord e Sud del Paese ma anche tra aree deboli e aree forti. Esattamente gli obiettivi che il Piano considera ineludibili e prioritari. Noi sappiamo che è possibile farlo e che per farlo è necessario mettere a sistema le tante solitudini eccellenti, le tante competenze disseminate, l’enorme moltitudine di saperi e passioni, che non riescono ancora a parlare con una voce sola”.
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