Cinture e borse che avrebbero potuto prendere fuoco perché realizzate con materiali infiammabili. Prodotti per l’igiene degli animali domestici non certificati e pericolosi. Stoviglie vendute senza le dovute e obbligatorie indicazioni a tutela del consumatore. Sono alcuni dei 138mila prodotti sequestrati dai finanzieri in diversi comuni del nord Barese.
Si tratta di merce “priva dei requisiti di sicurezza e potenzialmente dannosi per la salute dei consumatori”, spiega in una nota la guardia di finanza. Nello specifico a Trani in due negozi, i militari hanno trovato 42mila pezzi tra accessori per scarpe, plantari e stoviglie di plastica monouso, tutti “senza indicazioni di sicurezza previste dal Codice del consumo”.
Ad Andria invece sono finiti sotto sequestri 90mila articoli per la casa, oggetti di ferramenta, prodotti per la pulizia e la cura della persona e per gli animali domestici “tutti non sicuri”, mentre un ambulante del mercato settimanale è stato trovato in possesso di “4mila accessori moda pericolosi perché realizzati con materiali infiammabili”, riferiscono i finanzieri che a Margherita di Savoia hanno eseguito il sequestro di oltre 2mila prodotti per la cura della persona che “sono risultati non conformi agli standard previsti dalla normativa europea e nazionale, poiché privi di informazioni indispensabili per il consumatore” come “la presenza di eventuali sostanze nocive, le precauzioni d’uso, la composizione dei materiali costitutivi e la loro descrizione in lingua italiana”, evidenziano i finanzieri.
I cinque responsabili delle attività commerciali sono stati segnalati alla Camera di Commercio per violazioni amministrative. Sono in corso ulteriori approfondimenti per riscontrare eventuali violazioni di carattere fiscale o doganale.
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