«Certi amori non finiscono». La Pallacanestro Molfetta cita una frase di una meravigliosa canzone di Antonello Venditti, “Amici mai”, per ufficializzare il ritorno del lungo Francesco Infante, classe 92 nato a Foggia e alto 204 centimetri, che indosserà nuovamente la canotta biancorossa a distanza di poco più di un anno dall’ultima apparizione sul parquet del PalaPoli.
«Sarei rimasto senza alcun problema – ricorda uno dei più forti giocatori pugliesi -, ma sappiamo tutti che la società ha fatto una scelta di ridimensionamento». Così come nella vita di tutti i giorni, anche nel basket si allude spesso a dei legami d’affetto, relazioni sentimentali, unioni indivisibili. «Sì, da parte mia c’è stata da subito la volontà di tornare assieme – dice Infante – specialmente per le persone, a cui sono legato da una grande stima».
Una mossa di mercato a di poco affascinante, quella del club molfettese, perché corrisponde al ritorno di un atleta dal curriculum invidiabile cresciuto cestisticamente a Corato dove arrivò appena 16enne, prima di passare a Bari e di ritornare a Corato, rimanendo legato per ben due stagioni e realizzando oltre 350 punti: Bologna, Bari, Piacenza, Forlì, Recanati e Roseto le tappe successive di unaluminosa carriera, fra lampi di genio, canestri a grappoli e l’intelligenza dei suoi movimenti che hanno illuminato quelle annate fra LegaDue e serie B.
Il passaggio alla Luiss Roma, con tre stagioni su altissimi livelli in serie B e una media di 16.0 punti per gara, quindi l’esperienza con la Pallacanestro Molfetta (con i biancorossi chiuderà con 514 punti a bersaglio su 30 match disputati con 17.1 punti per gara) e, lo scorso anno, il ritorno a Corato, club con cui ha realizzato la bellezza di 365 punti.
«Con il presidente Nicola Solimini abbiamo definito tutto e ci abbiamo messo poco – prosegue Infante -: a questo punto della mia carriera, sono più importanti la serenità e le persone, rispetto alla categoria. E poi, qui a Molfetta, le cose si fanno per bene e proprio questo mi ha portato a fare la mia scelta», rimarca il pivot che ha mantenuto la sua promessa ed è tornato in biancorosso.
Giocatore dotato di grande esperienza, fisicità, tecnica e tattica sarà parte fondamentale del roster che il direttore sportivo Rosario Saracino sta delineando per la prossima stagione in Serie C unica. «Noi vogliamo fare un campionato di vertice vogliamo fare il massimo per ottenere il meglio, ma vogliamo soprattutto stare bene – spiega Infante -. Cercheremo di fare subito gruppo, anche perché la società sceglierà persone che siano prima persone, poi atleti. L’obiettivo è divertirsi e poi fare un campionato di vertice».
Giocatore a tratti immarcabile nel terzo torneo nazionale, Infante è l’innesto ideale su un telaio, quello biancorosso, che punta alle prime posizioni. «La società mi ha chiesto di essere il giocatore che già conoscono, mi ha chiesto delle prestazioni al livello di quello che sono e di essere un po’ il collante all’interno dello spogliatoio», ha detto ancora.
Il nuovo coach Giovanni Gesmundo potrà così contare su uno dei migliori lunghi in circolazione e che per anni ha vestito i panni da énfant prodige della palla a spicchi italiana. «Sono contento di essere allenato da Gesmundo, con cui abbiamo lavorato bene due anni fa e con cui ho ottenuto numeri importanti – ha concluso -. Spero di replicare e, se possibile, di fare meglio».
Del resto, sognare non costa nulla e con un atleta del genere in squadra tutto può essere possibile. Tutto.
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