Il progetto di crescita della Virtus Basket Molfetta prosegue ed entra nel vivo nella stagione che ci si appresta a vivere. Un progetto che, sicuramente non nasce oggi, ma almeno due anni fa in concomitanza con quello stesso rinnovamento della dirigenza biancoazzurra, in grado di riportare la società presieduta da Andrea Bellifemine laddove merita di essere.
Due campionati disputati da assoluta protagonista e coronati da una promozione in Serie B Interregionale e da una promozione in Serie B Nazionale sfiorata. In contemporanea al lavoro svolto per l’affermazione sportiva e la crescita d’immagine del club, il progetto prevedeva l’avviamento di un precorso teso alla valorizzazione dei giovani.
L’avvio dei corsi di minibasket è stata la prima pietra posta in tal senso emla collaborazione lo scorso anno con altre società, ha dato il via alla nascita anche di un settore giovanile, iscrivendo una squadra U15 al campionato FIP di categoria sotto il brand Virtus. Adesso è giunto il momento di intensificare la promozione della cosiddetta “linea verde” aumentando a 2 i campionati giovanili, inserendo dunque un U17 e avviando per la prima squadra una constante e prevalente presenza di giovani talenti.
Dunque, già a partire da questa stagione sarà possibile vedere una Virtus con un roster composto prevalentemente da giovani promettenti per una squadra che guarda sempre più verso il futuro, in perfetta linea con quelle che sono le norme federali sempre più stingenti in termini di presenze ed inserimenti di under nei roster e nelle competizioni agonistiche.
Per proseguire questo importante rinnovamento, occorre l’impegno e l’esperienza di tutto lo staff tecnico della Virtus Basket Molfetta a partire dal nuovo coach, Enrico Fabbri, fortemente voluto dal Presidente Bellifemine e già entusiasta del nuovo ambiente, pronto a tuffarsi nella nuova avventura biancoazzurra. Dopo le prime dichiarazioni in fase di presentazione, il nuovo tecnico della Virtus, in un’intervista rilasciata, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a sposare il progetto biancoazzurro.
Da Bisceglie a Molfetta, due città molto vicine, separate da soli 10 km, entrambe con grandi tradizioni cestistiche e con una tifoseria “passionale”. Coach, quali sono i motivi che l’hanno spinta ad accettare la guida tecnica della Virtus Basket Molfetta?
Quella che partirà a breve sarà sicuramente una bella avventura e una sfida entusiasmante. Molfetta è una città che ho sempre apprezzato e a cui sono stato sempre molto vicino ad approdare, ma, per un motivo o l’altro, questo non è mai avvenuto. E’ indubbio che a me piacciono le piazze “calde” , un pubblico che partecipa e trascina alle vittorie i propri ragazzi. La passione verso questa disciplina di tutta la dirigenza Virtus è qualcosa di incredibile e questo mi ha portato, da subito, ad abbracciare il progetto del Presidente Bellifemine. Sono sicuro che insieme ci divertiremo e faremo bene.
Il progetto avviato dalla dirigenza biancoazzurra negli ultimi anni ha portato al raggiungimento di risultati davvero molto importanti. In quale prospettiva vede la stagione 2024/2025?
Molfetta è abituata ad avere squadre di alto livello e nelle ultime due stagioni Sergio Carolillo è stato molto bravo a saper miscelare i giocatori che ha avuto a sua disposizione, creando un gioco a tratti spettacolare. Al momento questa Virtus è un cantiere aperto ed è ancora presto per dire che squadra sarà. Sul mercato stiamo effettuando delle scelte, ma è chiaro che quest’anno dobbiamo cercare di essere oculati in ogni minimo aspetto.
Al di là di quella che sarà la composizione del roster, che tipo di gioco vedremo con lei alla guida tecnica della Virtus 2024/2025?
Al momento posso dirvi solo che le mie sono squadre intense, che mettono agonismo e che lottano su ogni pallone. Per il resto aspettiamo di avere una definizione del roster per poi mettere a punto il sistema di gioco e capire dove puntare.
Quale è il suo punto di vista circa la volontà della Società di puntare su una squadra composta in prevalenza da giovani?
Ritengo che sia una scelta giusta ed oculata, perfettamente in linea con quella che è la situazione del basket italiano di questo momento. Investire nel futuro dei giovani fa parte del percorso di crescita di una società. Non tralasciamo il fatto che tutte le società oggi sono costrette a fare i conti con i costi elevati di questa disciplina, considerati a trecentosessanta gradi, e che spesso ne condizionano e ne compromettono la sopravvivenza. Ed ecco che la scelta di puntare su una “linea verde” potrebbe realmente rivelarsi vincente in termini di prospettiva futura.
Che messaggio si sente di rivolgere ai tifosi virtussini in questo momento?
Un messaggio molto semplice: quello di continuare a rimanere vicini a questa squadra come fatto negli anni passati, continuando a riempire il palazzetto, trasformandolo in un ambiente magico. Il pubblico dovrà essere quel sesto uomo in campo in grado di trascinare la squadra sino alla vittoria. So bene che il pubblico di Molfetta sa fare questo ed è uno dei motivi per cui ho scelto di allenare questa squadra.
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