Una prestazione opaca, priva di energia e spirito competitivo. Così si può riassumere la serata da dimenticare vissuta dall’HDL Nardò Basket al Palamacchia di Livorno, dove i granata sono stati nettamente battuti dalla Libertas, uscendo sconfitti sia nel punteggio che nella differenza canestri, elemento che potrebbe pesare nella corsa salvezza.
A parlare chiaro è stato lo stesso allenatore neretino, Matteo Mecacci, che non ha cercato alibi al termine della partita: “Partita difficile da commentare perché nei primi due quarti è stata una non-partita. Cominciare a giocare solo dal terzo non è qualcosa di ammissibile su un campo del genere e per una sfida di questa importanza”.
Il coach ha sottolineato come fosse stato preparato tutto nei minimi dettagli, dalla partenza aggressiva degli avversari all’atmosfera carica sugli spalti, fino al desiderio di rivalsa di Gennaro Di Carlo, ex di turno. Eppure il Nardò si è presentato senza la necessaria grinta. “Avevamo bisogno di proteggere anche la differenza canestri, ed è successo tutto l’opposto”, ha ammesso Mecacci, visibilmente amareggiato.
Il tecnico ha poi assunto le proprie responsabilità: “Quando succedono queste cose il responsabile è l’allenatore, ma in tutto questo serve crescere di cervello e consapevolezza. Livorno ci ha sovrastato sulle palle perse, sull’energia, sulla corsa. Soprattutto ci ha sovrastato sull’essere squadra. E questo è un segnale molto preoccupante”.
Un dato emblematico riguarda il bonus mai raggiunto dalla squadra durante la partita, un sintomo della scarsa aggressività. “Nel quarto quarto ci siamo andati con l’ultimo fallo di Zugno su Banks. Per una squadra che doveva venire qui a fare una battaglia, è inaccettabile”, ha aggiunto il coach.
Il Nardò ha mostrato gravi limiti, sia tecnici che caratteriali. Un film già visto in questa stagione, come accaduto in precedenza contro Cremona, Vigevano, Piacenza, Torino e Cento. In tutte queste occasioni la squadra non è mai realmente entrata in partita.
La sconfitta a Livorno chiude virtualmente le speranze di salvezza diretta e complica il cammino nei play-out, dove probabilmente si giocherà senza il vantaggio del fattore campo. Il calendario offre ancora gli ultimi tre match contro Cento, Orzinuovi e Rimini, ma i margini sono ormai strettissimi.
Nel frattempo, Mecacci ha voluto rivolgere un pensiero ai tifosi: “Credo che ci sia da scusarsi con chi aveva fatto il viaggio da Nardò a Livorno per vedere questa partita e credo anche che sia il momento di fare delle serie riflessioni”.
Una stagione in cui si è avuta l’occasione di salvarsi anche grazie a un calendario favorevole, ora quasi del tutto compromessa. Con Piacenza che ha accorciato a sei punti il distacco, anche l’ultimo posto non è ancora matematicamente evitato. Il tempo per reagire c’è, ma servono risposte immediate. E, come ha detto lo stesso Mecacci, serve una vera crescita di consapevolezza.
potrebbe interessarti anche
Lecce, Abodi: bisognerebbe inchinarsi a certi valori
Volley A2/M, Taranto abbraccia il Giappone: preso Ryu Yamamoto
Atalanta, Cuadrado: “Fiorita grande uomo, la famiglia sia forte”
Serie A, Atalanta-Lecce 1-1: gli highlights
Dopo Napoli-Torino, Antonio Conte ricorda Graziano Fiorita
Serie C/C, Picerno-Foggia 0-0: la sintesi del match