Luca Dalmonte individua le ragioni della sconfitta di Treviglio nel numero indecente di palle perse (ben 17) e nella percentuale realizzativa altrettanto indecente dal campo (32%) di Hdl Nardò Basket.
È chiaro però che nell’analisi, giocoforza, c’è anche dell’altro, che il coach granata ha detto e dirà ai suoi ragazzi sulla lavagnetta nel chiuso dello spogliatoio. Una squadra, la sua, in versione “febbre del sabato sera”, dove la “febbre” non è un rialzo della temperatura corporea, ma dello stato di catalessi tecnica ed emotiva.
Sugli schermi di Hdl Nardò Basket, insomma, sono tornate le immagini di una squadra pasticciona, imprecisa e incapace di cambiare il corso delle sfide. Persino in un match, come quello del Palafacchetti, che nel secondo tempo ha visto un Blu Basket 1971 Treviglio un po’ più debole di gambe e di testa. Si poteva riprendere in mano la partita, ma l’illusione (un -5 a inizio di terzo quarto) è durata davvero solo pochi secondi.
“Non siamo mai riusciti a recuperare lo svantaggio iniziale che ha rappresentato il momento numerico ed emotivo che ha segnato la partita e che ci siamo trascinati sino alla fine – ha commentato Luca Dalmonte -. Ed è chiaro che con l’imbuto del tempo sempre più stretto, ci ha condannati. Detto questo, non possiamo permetterci di avere innanzitutto 17 palle perse, per negligenza sostanzialmente. E non possiamo permetterci un 32% dal campo che direi che deve essere uno spunto di riflessione se la scelta dei tiri è corretta o meno”.
La partita, come detto, forse si poteva riprendere nel terzo quarto quando un exploit personale di Iannuzzi ha riportato il Toro a una distanza dall’avversario di appena cinque punti. Ma anche stavolta è mancato il morso decisivo. “Con il -5 ci abbiamo creduto, poi in un amen ci siamo ritrovati di nuovo in svantaggio in doppia cifra – ha aggiunto il coach del Toro -. Quasi senza accorgercene, esattamente come è accaduto nella seconda parte del primo quarto. Anche su questo è necessario fare delle considerazioni. È chiaro che abbiamo giocato stasera contro una squadra che esordiva praticamente nella sua globalità del roster, ma non può essere per noi un elemento di analisi. Dobbiamo pensare a noi, a quello che avremmo dovuto fare meglio e che dovremo fare meglio a partire da lunedì”.
Dare uno sguardo in avanti non incoraggia granché, perché sabato prossimo a Lecce arriva il super Trapani. Poi restano altre tre partite , con Cremona, Agrigento e Roma, che diranno che primavera sarà quella granata.
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