Basilicata: scuole accorpate e meno dirigenti, gli effetti del dimensionamento scolastico

Il tema del dimensionamento scolastico torna di attualità in concomitanza con il rinvio di 13 giorni dell’apertura della finestra temporale per la presentazione delle iscrizioni scolastiche sulla piattaforma unica nazionale. Tornando al tema, come previsto dal Pnrr, e attuato dalla manovra 2023, quest’anno a livello nazionale si dovrebbe passare dalle 7.936 dirigenze del 2023/24, a 7.401 nel 2025/26 fino alle 7.309 nel 2026/27. In tutto quindi, nel triennio considerato, ci dovrà essere una riduzione di 627 dirigenti d’istituto e di segreteria.

Tagli che ovviamente interessano anche la Basilicata, una situazione che ha portato a meno 24 dirigenze lo scorso anno a cui si aggiungono le tre accorpature quest’anno per un totale di 27.

In questo contesto, il piano regionale approvato lo scorso 30 dicembre ha acceso il dibattito pubblico soprattutto con gli interventi di amministrazioni e dei sindacati, come la Flc Cgil di Basilicata che ha parlato di “smantellamento e aggressione della scuola lucana con il rischio di incrementare le classi alveare a danno della qualità della formazione”. Una questione quella delle ‘calssi pollaio’ che rischia di essere l’unica alternativa. Al sindacato ha fatto eco anche  la Confederazione Unitaria di Base di Basilicata.

Secondo il referente del Cub, Donato Auria, che ha parlato di un tema già trattato dai passati Governi, “Questa volta – ha detto – la scure dei tagli è caduta sui Comuni di Avigliano, Corleto e nel Materano, e il Governo regionale di centro destra, adeguandosi alle direttive del nazionale, ha deciso l’accorpamento di diversi istituti. Ciò comporterà il taglio di una figura dirigenziale e di una figura direttiva e la riduzione del restante personale amministrativo”, ha concluso.

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