Barispac, un’iniziativa popolare tra tanti scogli burocratici

Un’iniziativa ancora allo stato embrionale e che ha tanti ostacoli: legislativi e riguardanti l’eventuale volontà dell’attuale proprietà di vendere ma che mette in risalto la passione dei tifosi. Barispac ha tolto i veli, andando online con il suo sito. Svelato il consiglio direttivo, composto dal presidente Erio Fumai e dai vice presidenti Patrizia Ninni e Nicola Didonna. L’azionariato popolare diffuso in Italia non è ancora consentito dalla legge. C’è un disegno, però, non ancora assegnato all’esame, presentato a marzo 2023, che chiede la partecipazione popolare nelle società sportive. L’iniziativa di Barispac, al momento, si rivolge a tutti i tifosi che siano interessati a diventare proprietari del Bari attraverso un investimento più o meno grande. Si tratta di un’iniziativa di azionariato popolare. Barispac intende lavorare insieme all’attuale proprietà del Bari per valutare come l’ingresso di un capitale portato dai tifosi possa diventare possibile. Per quantificare l’interesse in questa iniziativa, nel sito Barispac c’è un questionario in cui si chiede di esprimere l’interesse a investire, se ce ne fosse la possibilità, per diventare proprietari del Bari e per quale importo. Il modello, anche se le caratteristiche specifiche potranno variare visto il diverso contesto legale, è quello del Bayern, società che è di proprietà per il 75% circa di un’associazione comprendente centinaia di migliaia di tifosi, mentre il restante 25 per cento è di proprietà, in egual misura di tre grandi imprese (Allianz, Audi, Adidas). La quota minima non è stata ancora determinata anche se il questionario indica come prima fascia “100 euro”. Una questione correlata è se sarà possibile avere una “proprietà multipla” di una quota. Un progetto che sta ancora nascendo, quindi, e che si dovrà muovere tra mille scogli, in primo luogo burocratici.

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