Una vittoria, sette pareggi e una sconfitta. Il Bari è affetto da pareggite, una patologia che Mignani e Polito devono far sì che non diventi irreversibile. Vincere e alzare il morale l’unica soluzione per una squadra, che dopo nove giornate, comincia a diventare preda della sua partenza in campionato. Dopo l’esaltante stagione scorsa si rischia di cadere nel piattume di un’annata senza infamia e senza lode, che può diventare alla lunga pericolosissima. La squadra, ad oggi, non ha anima, è timida, poco capace di imporre il suo gioco e sembra svuotata rispetto allo scorso anno. Chi è arrivato nel mercato estivo non ha ancora assunto un ruolo da protagonista: Nasti ha messo a segno due reti ed è il più positivo, Sibilli, dopo un buon inizio, è stato trascinato nell’atteggiamento generale della squadra. Edjouma è un oggetto misterioso, Frabotta e Brenno vanno giudicati tra qualche giornata mentre Koutsoupias, un prestito secco, sembra essere quello più in palla. Dieci punti e nove giornate e un crocevia che si chiama Modena. Una vittoria farebbe tornare il Bari nella parte destra, un pareggio o una sconfitta aprirebbero scenari complicati. Serve una scossa, da parte di una persona di carattere come Polito, da parte di Mignani che è uscito da situazione difficili lo scorso anno con le sue scelte e dei più esperti della squadra, che devono portarsi i compagni sulle spalle. Per non disperdere quanto di buono costruito da due anni a questa parte.
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