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Bari, un campo di 120mila tulipani aperto a famiglie e bambini

Un campo di 120mila tulipani aperto alle famiglie e ai bambini nella città di Bari, in un’atmosfera suggestiva con anche il mulino a vento che rievoca l’Olanda, ennesima dimostrazione dell’estro creativo e della professionalità dei florovivaisti pugliesi che, dando uno schiaffo alle difficoltà causate dall’aumento dei costi di gestione e produzione, investono sulla bellezza e sulle grandi potenzialità agricole e ambientali di fiori e piante. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione dell’inaugurazione del Tulipark a Bari dell’imprenditore Antonio  Lavermicocca che ha piantato 120 bulbi di tulipani di numerose varietà e molteplici colori in piena città, in una regione che produce oltre 10 milioni di tulipani l’anno.

Simbolo delle relazioni ‘perfette’, il tulipano ha un significato diverso a seconda del colore, si va dal tulipano rosso – spiega Coldiretti Puglia – che rappresenta una dichiarazione d’amore, simboleggia un amore vero e irresistibile, quello rosa significa amore affettuoso o amicizia, bianco rappresenta dignità o richiesta di perdono, il tulipano giallo è benaugurante, ma può significare anche un amore disperato, quello screziato rappresenta la bellezza degli occhi di chi lo riceve in dono, fino al tulipano violetto che rappresenta la modestia.

Il settore florovivaistico in Puglia è leader in Italia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione.

Il florovivaismo Made in Puglia vale oltre 160 milioni di euro – afferma Coldiretti Puglia – ma è stretto d’assedio da piante e fiori stranieri con le importazioni balzate del 35% nell’ultimo anno toccando il massimo di sempre. Gli interventi del Pnrr per quello che riguarda la logistica e i costi di produzione e lo sviluppo di un marchio di origine, in modo particolare per i fiori recisi, oggetto di una concorrenza globale, spesso sleale, sono due passaggi necessari per fare in modo – asserisce Coldiretti Puglia – che le produzioni florovivaistiche pugliesi possano avere lo spazio di mercato e le soddisfazioni economiche che si meritano.

Acquistare fiori italiani salva anche il lavoro e i vivai nazionali costretti a fare i conti con i nuovi rialzi energetici legati alle tensioni internazionali dopo l’aumento del 67% dei costi di produzione che ha messo in ginocchio il settore nel 2022. Il consiglio è, dunque, di acquistare fiori e piante assicurandosi dell’origine nazionale meglio direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica – continua Coldiretti – per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori e rispetta l’ambiente e l’occupazione.

Occorre- conclude Coldiretti– combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori in vendita in Italia e in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. Il florovivaismo è anche l’espressione di una agricoltura multifunzionale. La priorità è dunque il superamento delle criticità legate ai mercati globali.

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