BARI – Giuseppe Sibilli a Bari è partito col piede giusto e strappando consensi. Da qui le sue prime parole in biancorosso: “Sicuramente mi metto sempre a disposizione del mister. Per chi ha giocato meno è importante farsi trovare pronti. La partita col Palermo? È stato un punto che abbiamo voluto conquistare fortemente. Queste partite ti danno unità. E adesso non vediamo l’ora in vista della Cremonese. Ripartiamo soddisfatti”.
Sviluppo rapido quello della trattativa che lo ha portato in Puglia con grandi motivazioni: “È durata poco la trattativa. Fino a due giorni prima non era uscito nulla. C’è stata una telefonata col direttore che mi ha trasmesso davvero tanta fiducia. Sono stato accolto in maniera davvero fantastica e voglio ricambiare tutto l’affetto che mi è stato riversato”.
E ancora: “Il Sibilli visto in queste due partite non si vedeva da un po’. Mi sono risentito il giocatore dei primi anni, vivo e che cerca sempre la palla. Oggi per il resto ho 27 anni e so che questa piazza può darmi tanto. Colgo questa opportunità”.
Importanti i ricordi dell’esperienza di Pisa, non mancano punti di riferimento calcistici: “Da Pisa mi porto tante cose dietro, per me è stata casa. È stato un bel viaggio. Come calciatore da piccolo mi piaceva Hamsik, ma in me rivedo vagamente De Bruyne (ride, ndr)”.
Bari come Pisa ha accarezzato il sogno di una Serie A sfumata sul filo di lana. Ma ci sono differenze: “Quando sono arrivato qui ho visto che le scorie della delusione c’erano, ma non più di tanto. A Pisa invece ci si pensava molto più spesso. Qua noto una maggiore voglia di ripartire”.
Sulle sue caratteristiche precisa: “Nasco come esterno, ma negli anni mi è stato cambiato il ruolo. Dipendeva anche dalle punte che servivano da squadra a squadra. Nel mio piccolo ho sempre fatto di tutto. Obiettivi personali? Vorrei rendere sempre meglio, quanto al resto sono molto scaramantico. Chiaro che 5 gol a stagione sono pochi e quindi vorrei andare molto oltre”.
Tra i vari suoi ex allenatori, anche l’ex centrocampista biancorosso Marcolini, ora Ct della nazionale di Malta: “Ho un bel rapporto con Marcolini, gli anni in C e quindi con lui sono stati.importanti per la sua crescita. Per migliorarsi per il resto non c’è una ricetta particolare se non l’impegno che dobbiamo mettere in pratica tutti i giorni”.
Il fattore campo poi conta. Circa 23mila col Palermo e una bella atmosfera: “Il tifo incide tanto. E nel riscaldamento contro il Palermo le gambe hanno cominciato ad andare quasi da sole. La spinta del pubblico è una cosa a cui tengo particolarmente. Anche per questo sono contento di essere qua”.
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