La Procura di Bari ha concluso le indagini su Nicola Pepe, un giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, e su altre tre persone: Lorenzo Gentile, Marco Mastropirro e Maria Sara De Marco, accusati di falsa testimonianza.
Secondo l’accusa, come riporta Ansa, i quattro avrebbero fornito false dichiarazioni come testimoni nel processo contro Domenico De Pasquale (noto come Mingo) e sua moglie Corinna Martino, amministratore unico della Mec Produzioni srl, riguardo a presunti servizi televisivi inventati trasmessi su Striscia la Notizia negli anni passati, per i quali Mingo e Corinna Martino avrebbero richiesto rimborsi per costi non dovuti per attori e comparse. Nel processo di primo grado, Mingo e Corinna Martino sono stati condannati a un anno e due mesi di reclusione per truffa, falso e diffamazione.
Secondo le indagini, si legge ancora su Ansa, Pepe avrebbe fornito false dichiarazioni nell’udienza del 20 gennaio 2020 riguardo alla sua prestazione come comparsa “remota”, che non era prevista dal contratto tra Rti Mediaset e Mec. Inoltre, avrebbe dichiarato falsamente di aver lavorato come comparsa in altre città come Lecce, Mesagne e Matera, tra ottobre 2014 e marzo 2015, mentre la sua posizione GPS attestava che era principalmente a Bari.
Gentile avrebbe fornito false dichiarazioni nell’udienza del 7 ottobre 2019 riguardo alla sua partecipazione a una attività di comparsa con microcamere insieme a Pepe tra Mesagne, Foggia e Barletta, quando in realtà Pepe si trovava a Bari. Mastropirro e De Marco, invece, avrebbero fornito false dichiarazioni nelle rispettive udienze dell’ottobre e novembre 2019.
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