Tre agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Bari sono stati aggrediti con schiaffi e pugni nella mattinata di venerdì 8 settembre da due detenuti riportando tumefazioni al volto. È quanto rende noto il Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, che chiede l’intervento “urgente” del provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Giuseppe Martone.
“I due episodi sono avvenuti in due sezioni diverse: il primo nella seconda, in cui sono reclusi detenuti comuni, l’altro invece in quella di massima sicurezza. In entrambi i casi ad aggredire sono stati detenuti ben piazzati e forzuti: gli agenti sono stati soccorsi e trasportati in ospedale per le cure del caso”, spiega Federico Pilagatti, segretario del Sappe.
“Il primo poliziotto è stato colpito mentre si avvicinava a un detenuto di nazionalità italiana a cui doveva riferire delle informazioni: senza motivo ha incassato pugni e ceffoni – racconta Pilagatti -. Gli altri due, invece, erano intervenuti per tentare di risolvere un problema legato alle autorizzazioni per telefonare ai familiari: è stato allora che l’uomo li ha colpiti con inaudita violenza”.
”Chi ha visto le immagini registrate dalle telecamere interne all’istituto di pena è sotto shock per la furia violenta con cui sono stati picchiati i colleghi”, sottolinea Pilagatti chiedendo che “vengano ripristinate le aree di isolamento per i detenuti responsabilità di tali atti deprecabili”.
“Proclameremo uno stato di agitazione, ma anche un sit in protesta: ci incateneremo davanti al carcere e, se sarà necessario, anche davanti al provveditorato fino a quando il provveditore regionale non prenderà provvedimenti nei confronti dei detenuti violenti che rimangono spesso impuniti. Serve personale per far fronte a questa emergenza che non è più tollerabile”, conclude. Pilagatti.
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