In tribunale, a Bari, davanti al giudice Nicola Bonante, si è conclusa l’udienza preliminare per il caso di omicidio stradale che ha coinvolto Alessandro Sassone, trentenne di Valenzano. Sassone ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi, con sospensione condizionale, per aver causato il tragico incidente che ha portato alla morte del giovane motociclista Gianluca De Franciscis, 25 anni, di Casamassima.
Il drammatico incidente è avvenuto il 2 marzo 2023 nella zona industriale di Capurso. Sassone, alla guida di una Peugeot 308, si è immesso su una strada principale da una secondaria tagliando la strada a De Franciscis che sopraggiungeva in moto. L’impatto è stato fatale per il giovane motociclista, che è stato sbalzato dalla sua Honda Africa Twin e, dopo un volo di 12 metri, ha urtato un palo della pubblica illuminazione, morendo sul colpo nonostante indossasse il casco.
L’imputato è stato immediatamente iscritto nel registro degli indagati dal Pubblico Ministero della Procura di Bari, Manfredi Dini Ciacci, che ha richiesto il rinvio a giudizio per Sassone. Il PM ha imputato a Sassone la responsabilità dell’incidente per negligenza e imprudenza in violazione degli articoli 145 e 154 del Codice della Strada.
La dinamica dell’incidente è stata ricostruita dall’ingegner Giuseppe Brizzi, consulente tecnico del PM. Secondo Brizzi, Sassone, alle 18.25, stava uscendo da una stradina adiacente alla ditta Baritex, quando, svoltando a sinistra su via Casamassima, non si è accorto dell’arrivo della moto di De Franciscis. Il consulente ha concluso che l’automobilista non aveva una visuale libera a causa di vari ostacoli, tra cui un’altra auto in transito e alberi sul marciapiede.
A Sassone è stata inflitta anche la sospensione della patente di guida per un anno. La famiglia di De Franciscis, distrutta dal dolore, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A. per ottenere giustizia e un risarcimento adeguato, ma finora le offerte della compagnia assicurativa Assimoco sono state giudicate insufficienti. La famiglia si prepara quindi ad affrontare una causa civile.
Gianluca De Franciscis ha lasciato una compagna, un figlioletto di quattro anni, i genitori, il fratello e i nonni, tutti uniti nella richiesta di una giustizia che, sebbene parziale, ha visto un primo passo con la condanna di Sassone.
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