BARI – Sono stati arrestati i presunti autori dell’omicidio di Amleto Mercadante, avvenuto il 27 settembre 2005, in zona cecilia, a Modugno. I carabinieri del Ros e del locale Comando Provinciale di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di due soggetti (già in cella) indagati per omicidio, porto e detenzione illegale di armi, aggravati dal metodo mafioso e in concorso.
Secondo l’accusa, uno degli indagati, a bordo dell’autovettura condotta dal secondo arrestato, quella sera di fine settembre del 2005, avrebbe raggiunto e ucciso mediante l’esplosione ravvicinata di ripetuti colpi di pistola, il 48enne Amleto Mercadante. Le indagini, coordinate dalla locale Dda, e condotte tramite appostamenti, pedinamenti e supportate da diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito di mettere su l’impianto accusatorio. Per gli inquirenti, l’omicidio si inquadrerebbe in ambito mafioso, nel conflitto tra due organizzazioni criminali locali. È possibile che l’episodio sia una ritorsione per un gesto sacrilego e oltraggioso commesso da Mercadante nei confronti di un appartenente ad altro clan, dalla vittima ritenuto responsabile di una rapina a danno della nipote. Mercadante, secondo la tesi accusatoria, lo avrebbe prima percosso e poi avrebbe oltraggiato la memoria del suo defunto padre, strappandogli dal collo la medaglietta con quell’effige.
Le indagini hanno permesso, inoltre, di individuare responsabilità anche a carico di altri due soggetti appartenenti al clan, rispettivamente indiziati quali mandante e presunto responsabile della distruzione dell’arma utilizzata per l’omicidio, gettata in mare aperto e mai ritrovata.
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